Giovani europeiBuongiorno buongiorno io sono Francesco

La Rochefoucauld, scrittore francese, diceva: “Ci sono difetti che, se sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.” Questo sembra particolarmente vero se si vuole diventare Papa. Jorge Mario ...

La Rochefoucauld, scrittore francese, diceva: “Ci sono difetti che, se sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.”
Questo sembra particolarmente vero se si vuole diventare Papa.
Jorge Mario Bergoglio, gesuita con origini italiane, prima esodato dalla spirito santo per una manciata di voti, successivamente ripescato dal cilindro otto anni dopo: tutti possono sbagliare. Primo sud americano a indossare le vesti papali, anche se leggermente ridimensionate, ma probabilmente non ultimo ad avere qualche scheletro nell’armadio. Purtroppo per lui i suoi scheletri sono particolarmente loquaci. Ma andiamo con ordine.

Nel febbraio del 76, un mese prima del colpo di stato in Argentina, Bergoglio avrebbe chiesto a due sacerdoti, Orlando Yorio e Francisco Jalics, che lavoravano insieme a lui nelle baraccopoli di Buenos Aires, di lasciare quel lavoro e andarsene, ma loro rifiutarono. Bergoglio, dopo averli cacciati (senza informarli), chiese all’arcivescovo di Buenos Aires che gli venisse impedito di fare messa. In quel periodo bastava poco per essere visto come nemico del regime. Una velatura di progressismo poteva costare la vita. Aver fatto passare per dissidenti i due sacerdoti li mise in cattiva luce agli occhi dei militari. Pochi giorni dopo il colpo di stato i due vennero catturati. Secondo i due sacerdoti la loro cacciate servì da segnale per i militari. Successivamente vennero rilasciati grazie alle pressioni del vaticano. In quel periodo la chiesa Cattolica era fortemente intrecciata con il regime militare, fu accusata di reticenza nei confronti dei tanti massacri compiuti in quegli anni. Nell’anno santo del 2000 fu proprio Bergoglio a far “indossare” all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura.

Bisogna ammettere che la Chiesa Cattolica riesce ad anticipare, se non i tempi, per lo meno gli umori della gente. Comprende alcune aspettative e le lucida giusto un po’, così da innescare un garbato passaparola. Perché il nuovo Papa, gesuita, non si chiama Ignazio? Perché la gente voleva Francesco. E la santa sede le ha dato Francesco. Oltre ad essere più celeri della politica sono più scaltri nella comunicazione (informate il Pd).

Ovviamente da un Papa Nuovo ci si aspetta, per l’appunto, qualcosa di nuovo. Anche perché lo spirito santo ha sentito la necessità di far dimettere il pontefice precedente per far regnare il primo Francesco della storia. Ma in realtà ci sono molti punti che non ci fanno ben sperare su di un cambiamento radicale nell’immediato presente. Fedele alla linea classica, quando il Governo Argentino cercò di regolamentare le coppie omosessuali, definì quel tentativo, “una mossa del diavolo”. Esortò pure delle monache di Buenos Aires a pregare per una guerra santa. Il presidente Kirchner gli disse che gli ricordava l’inquisizione. Anche sull’aborto la linea rimane quella. Sulle donne? Citiamo : “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo.”

Si sperava che questo nuovo Papa fosse giovane (per gli standard ecclesiali), invece ha la veneranda età di 76 anni. A causa di un problema respiratorio ha perso un polmone. Le premesse non sono di certo buone.

Un aspetto interessante però c’è. Bergoglio ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ha studiato filosofia e ha preso i voti a 33 anni. I preti, nel passato esorcizzavano i demoni, nel presente gli scienziati. Probabilmente la sua infarinatura scientifica avrà qualche influenza sul rapporto complicato della Chiesa con i campi scientifici. Sperare non guasta mai.

Magari qualcuno si illude che con questo papa verranno forti prese di posizione contro il celibato. Purtroppo per loro le dichiarazione passate non convalidano tali speranze. Parlando di pedofilia dichiarò: “Se c’è un prete pedofilo è perché porta in sé la perversione prima di essere ordinato. E sopprimere il celibato non curerebbe tale perversione. O la si ha o non la si ha”.

Non aspettiamoci grandi cambiamenti all’orizzonte, poiché le premesse sembrano non esserci. Possiamo però sperare che egli si adegui al nome che porta e che incoraggi un cambiamento radicale per lo meno al look: Francesco, si metta il saio.

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