Per il che si ha a notare che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese, delle gravi non possono: sí che l’offesa che si fa all’uomo debbe essere in modo che la non tema la vendetta. (Machiavelli)
C’è stato un tempo in cui il movimento 5 stelle è stato blandito. Non è detto che Bersani sperasse in una qualche rapida conversione o inversione di rotta. Dal suo punto di vista doveva anche manifestare una certa apertura, per non apparire pregiudizialmente ostile. Poi l’apertura vera non c’è stata. Per esempio sulla riduzione dei rimborsi elettorali nessuna con cessione unilaterale e preventiva è stata fatta. Così pure il nome del formatore destinato a costituire il governo non è mai stato oggetto di trattativa. Ora però il clima sta cambiando. Dalle blandizie è probabile si passi agli atti di ostilità. Perché alla lunga è degradante per un partito con ambizioni maggioritarie restare troppo a lungo nella posizione dell’innamorato respinto. ” La novità dell’ultima giornata di consultazioni è proprio questa: che i partiti, tutti, a cominciare dal Pd, si sono resi conto che stare al gioco di Grillo non paga, e hanno deciso di prendere le prime contromisure” – questo scrive oggi Marcello Sorgi sulla Stampa. Quanto durerà questa nuova fase, non è possibile dire. Da qui alle prossime elezioni, forse. Però una pagina sta per essere voltata. E lo sarà tanto più se dovessero andare in porto le trattative con la destra per il Quirinale. A quel punto, a Grillo non resterebbe che la parte dell’oppositore inferocito. Forse non aveva altra scelta, vista la divisione interna al suo elettorato, spaccato a metà tra fautori e oppositori dell’alleanza con il Pd. Sul momento questo può contribuire al mantenimento del consenso e far sperare in una ulteriore crescita addirittura. Con il tempo potrebbe agire, se non agisce già, un effetto di logoramento: esaurita la novità, vengono alla luce le magagne e si fanno strada gli interrogativi sui risultati raggiunti.