La città delle donneL’estate che verrà

Ciò che adoro di questa giornata è il ricordo dei tempi della scuola quando il profumo della mimosa con i colori di mandorlo e pesco non ti lasciavano più dubbi sull'arrivo della primavera. Una sta...

Ciò che adoro di questa giornata è il ricordo dei tempi della scuola quando il profumo della mimosa con i colori di mandorlo e pesco non ti lasciavano più dubbi sull’arrivo della primavera.

Una stagione che porta con sé risveglio e voglia di libertà, ad un passo dalla maturità.

Una stagione che le donne adorano e sanno godersi.

Così come dovrebbero fare con questo momento della loro storia dove è certamente primavera (almeno in questa parte del mondo). Siamo ad un passo dell’estate, quando un po’ cicale un po’ formiche potremo riposarci ma allo stesso tempo continuare a lavorare per il nostro futuro (che per stare con le mani in mano proprio non siamo nate!).
Piuttosto che discutere se siamo più da fiocco rosa o mimosa (polemica vetusta che imperversava solo un anno fa), è venuto il momento di ammettere che grazie all’impegno delle nostre mamme e delle nostre nonne l’inverno è passato da un pezzo e che ora dipende da noi l’estate che verrà. Un impegno che non passa per quote rosa, manifestazioni in piazza e moralismi di ogni sorta.

La strada è quella che percorriamo già ogni giorno perché ci avventuriamo libere in un paese libero, perché – fino a prova contraria – scegliamo chi siamo e cosa vogliamo, perché stasera ad esempio c’è chi deciderà di lavorare, chi di andare in palestra, chi di stare con la propria famiglia e chi di festeggiare. Sempre donne, ma decisamente molto diverse.

Gli auguri allora rivolgiamoli al nostro futuro, a quell’estate che è alle porte perché il presente è decisamente nostro.

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