“Se il Congresso non agirà subito per proteggere le future generazioni, io lo farò. Dirigerò il mio ufficio con gli atti esecutivi che possiamo prendere, adesso e in futuro, per ridurre l’inquinamento, preparare le nostre comunità alle conseguenze del cambiamento climatico e accelerare la transizione a sorgenti energetiche più sostenibili.”
Queste le parole di Barack Obama nell’ultimo intervento al congresso in relazione alle politiche energetiche che la sua Visione contempla. Non si tratta di utopia ma di calcoli semplici: spostare gli incentivi enormi dati alle fossili negli ultimi 100 anni e finanziare le rinnovabili. Come? Semplicemente attraverso la fiscalità e il costo del lavoro. Di colpo, senza molti sforzi, Obama trova la soluzione ad almeno tre grossi problemi: inquinamento, dipendenza da fonti energetiche finite, emergenza lavoro.
Il nostro dimissionario ministro Corrado Passera, al contrario, pensa che l’Italia sia un paese ricco di petrolio e gas e così, dopo aver sbandierato per mesi le infinite possibilità che questa fonte darebbe al nostro paese ecco che tra Natale e Capodanno confenziona anche un bel panettone (clicca per la ricetta) in cui di fatto aumenta le zone trivellabili del nostro paese. Questo dovrebbe produrre diversi vantaggi a suo dire: 25.000 posti di lavoro itineranti in 20 anni, abbassamento del prezzo del petrolio, del gas etc.
Ci sono alcune cose che non dobbiamo dimenticare: la prima è che, come l’esperienza mi ha insegnato avendo lavorato per 10 anni nel settore, questi posti di lavoro sono temporanei, in genere hanno la caratteristica del virus (si arriva in un posto per un tempo breve, lo si prosciuga di risorse ripagandolo poco, si fugge alla chetichella) come nel caso di Viggiano (PZ). Soprattutto non sostengono una Visione Globale in cui economia, salute, lavoro e sviluppo coesistano. Infine, le sole rinnovabili, in un lasso di tempo molto più esiguo hanno prodotto oltre 100.000 posti di lavoro tutti, tra l’altro, nelle aree di sviluppo.
Un risultato tipico dell’approccio del nostro Passera è il famoso take-or-pay che costringerà il gruppo Eni a pagare (chissà con quale abile microvoce nella nostra bolletta) 1,5 miliardi di euro per metano prenotato, ma non consumato negli anni scorsi.
E così a seguire si può facilmente verificare come ogni anno in Italia si regalino 9 miliardi alle fonti fossili senza che un Chicco Testa qualunque si sogni di fare, per una volta almeno, un’osservazione calzante e fondata.
Alcuni sostengono che il nostro sia diventato un paese malato in cui la perversione, a vario titolo, si esprima a più livelli.
Io, come Titta di Girolamo, preferisco credere ancora nell’uomo, non alle dietrologie, alle lobbies, ai servetti del potere.
Preferisco credere che il paese sia sotto attacco da parte di una terribile patologia: la MIOPIA.
Ora che si tratti di Frottage ai danni degli italiani e, soprattutto, delle generazioni future oppure di una grave miopia, penso si possa facilmente dedurre che una terapia vada applicata. Anche perché è stata trovata sperimentata da tempo.
Possiamo declinarla in varie forme ma il principio attivo del farmaco terapico in questione è il credito d’imposta.
Tra gli effetti collaterali si leggono: emersione del lavoro e dei capitali, maggiori investimenti, aumento delle entrate erariali, investimenti nella ricerca e sviluppo.
Basta leggere i risultati e l’effetto che sta avendo questa tipologia di incentivo già oggi sul comparto dell’energia verde.
Obama in fondo non ha inventato nulla: è solo un ottimo osservatore!
Con buona pace degli opinionisti… e di chi non ama il concetto di indipendenza!