Bestie e SovraniMovimento 5 stelle: un rinnovamento fallito

C’è un argomento, logicamente inaccettabile che – chissà perché – attecchisce sempre con un certo vigore in politica: se gli altri erano incompetenti, cosa ti lamenti a fare di questi che sono inco...

C’è un argomento, logicamente inaccettabile che – chissà perché – attecchisce sempre con un certo vigore in politica: se gli altri erano incompetenti, cosa ti lamenti a fare di questi che sono incompetenti pure loro però, almeno, sono giovani, onesti e di sani principi? Sto parlando, ovviamente, del tormentone di questi giorni che riguarda le elezioni dei cosiddetti “attivisti del movimento 5 stelle”.

Ad esempio oggi si è venuto a sapere che tale Roberta Lombardi, neoeletta capogruppo del 5 stelle alla camera dei deputati, conserva certe simpatie per il fascismo dei primi anni, proprio come Berlusconi e che, una volta incalzata, sempre come Berlusconi, abbia smentito dicendo che lei è stata male interpretata, che bisogna parlare al futuro, ecc. Nella assemblea in diretta streaming del movimento, invece, i neoeletti si sono distinti per capacità: ignoranti e impreparati almeno quanto i loro predecessori – addirittura un simpatico attivista, con serietà, ha esclamato che data la sua esperienza di sommelier era perfetto per il ministero dell’agricoltura che sarebbe come dire, senza esagerare, che il mio possedere la patente B mi rende perfetto per il ministero dei trasporti.

Si sta diffondendo, con pericolosa velocità, l’idea che per spazzare via la vecchia politica vada bene qualsiasi cosa: ragazzi giovani, il popolo lo chiamano, che non hanno nessuna idea di come funzionino Stato e governo ma che, in virtù delle loro buone intenzioni, dovrebbero essere sempre e comunque meglio di chi occupava in passato le poltrone in cui stanno per accomodarsi tagliandosi stipendio e rinunciando, diamogliene atto, a tutta una serie di privilegi che hanno fatto si che l’insieme dei politici italiani cada oggi sotto il nome di “casta”. Questa idea, che corre veloce nelle menti degli italiani, ha un che di perverso e demenziale: perché quando andiamo dal medico, per dirne una, non ci aspettiamo solo che sia onesto ma che sia anche capace di operare e che abbia studiato per farlo? Perché ci aspettiamo che il commercialista non sbagli la nostra dichiarazione dei redditi ma poi, di contro, pensiamo che il modo di dar senso alla vita politica sia dare incarichi difficilissimi a gente incompetente e senza capacità alcuna?

Io sto con chi ha sentito l’esigenza di rinnovare la classe politica italiana, sia chiaro, ma sono contro coloro che hanno gestito i modi in cui questa esigenza doveva istanziarsi: Grillo e Casaleggio. L’idea del “popolo nei palazzi” è stupida almeno quanto è stupida l’idea di mettere Casaleggio a operare di appendicite e Grillo a guidare un’astronave.

Avremmo avuto bisogno di un rinnovamento, vero, ma guidato da un principio: merito e preparazione sono essenziali per il mestiere più difficile e importante di tutti, perché banalmente è quello che ha nelle mani le sorti tutti gli altri mestieri. Questa idea postmoderna della politica, secondo cui solidarietà (pensiamo a R. Rorty, Contingency, Irony and Solidarity, Cambridge UP) e ironia (e non a caso Grillo è un comico) sono più importanti di realismo, competenze e oggettività è esattamente ciò che ci ha portato alla situazione che oggi il movimento 5 stelle vorrebbe contrastare: il paradosso innescato da queste elezioni è che rischiamo di peggiorare, piuttosto che migliorare – dire che anche gli altri non erano preparati non ti rende capace, ti rende proprio uno di quelli che volevi mandare a casa.

Dire che gli altri rubavano non significa che se tu non rubi, ma comunque sei un incapace, allora puoi fare il senatore. Il problema politico non può risolversi in opposizione a X – dove X è la vecchia politica – ma deve, necessariamente, proiettarsi verso le proposte Y – dove Y sta per come si intende organizzare un paese, l’Italia, che si prepara a sfide in cui solo competenze e serietà possono riuscire a districare il reticolo di problemi che dovremo risolvere.

I ragazzi del 5 stelle sono, davvero, dei bravi ragazzi: se dovessi lasciargli il cane o mio figlio per un viaggio di lavoro, statene certi, li chiamerei immediatamente. Ma se per operare un malato di cancro non basta un bravo ragazzo ma serve un serio professionista perché, dico io, per operare un paese che rischia di ammalarsi definitivamente pensiamo che bastino faccina pulita e belle speranze?

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