Le notizie di contraffazioni alimentari si susseguono con una frequenza che oltre a preoccupare ed allarmare mette in luce una disinvoltura, da parte di alcune aziende di prodotti alimentari, nel venir meno alle leggi che regolamentano la produzione e salvaguardano la sicurezza alimentare.
Dalle contraffazioni dell’olio, ai formaggi, alle carni tutto il comparto alimentare è stato, nell’arco di questi anni, segnato da notevoli inganni ai danni dei produttori onesti e dei consumatori.
L’esigenza di sicurezza alimentare e di trasparenza è un tema importante che è stato forse troppo presto dato per scontato.
Il diritto al cibo è anche diritto a saper cosa mangiamo ed in tal senso Il regolamento 1169 dell’Unione Europea inizia evidenziando che: “La legislazione alimentare si prefigge di consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli in relazione agli alimenti che consumano e di prevenire qualunque pratica in grado di indurre in errore il consumatore”. In tutte le forme di comunicazione pubblicitaria dovrà essere rispettata la garanzia di trasparenza e la lealtà dell’informazione e le etichette dovranno riportare questi nuovi dati:
Allergeni
Appariranno in etichetta tutti gli allergeni ossia la descrizione di sostanze che possono provocare intolleranze o allergie, questo sia per gli alimenti confezionati che per alimenti venduti al dettaglio e nei menù dei ristoranti.
Contenuto nutrizionale
Si è registrato un aumento di attenzione verso gli aspetti nutrizionali di un prodotto, per questo il legislatore ha inserito l’obbligo, per i prodotti trasformati, di indicare in etichetta il valore energetico (Kcal), la quantità di grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale.
Leggibilità
Tutte le informazioni dovranno essere riportate in modo chiaro, trasparente, facilmente identificabile e comprensibili dal consumatore. Inoltre i prodotti non potranno riportare informazioni che attribuiscano proprietà di prevenzione o cura di malattie.
Provenienza
Importante è l’obbligatorietà dell’inserimento in etichetta del luogo di provenienza del prodotto, per evitare che il consumatore possa essere tratto in errore dalle immagini riportate sulla confezione. Si estende inoltre l’obbligo di indicare l’origine anche per la carne di maiale, capra e pollame.
In questo scenario prende sempre più valore la tracciabilità dei prodotti che, insieme alle etichette chiare e alla filiera corta, è uno strumento importante per il consumatore per difendersi dalle truffe che possono anche essere pericolose per la salute. In particolare per l’olio extra vergine d’oliva, uno dei prodotti principali che rappresentano il Made in Italy agroalimentare e tra i più penalizzati dalla contraffazione, il MIPAAF e UNAPROL lanciano oggi, con una conferenza stampa in Danimarca il programma di tracciabilità di filiera che garantisce al consumatore alcuni elementi fondamentali: la certezza dell’origine, l’elevato standard di qualità, la sicurezza alimentare e la trasparenza di tutti gli attori che compongono la filiera.