Doppio (s)maltoGrillo ci tramuta da cittadini a spettatori del suo show

La prima riunione è stata in un albergo nella capitale tenuto – almeno ci provavano – nascosto fino all'ultimo. Tutti seduti per terra neanche fossero all'assemblea di istituto del liceo. Al primo ...

La prima riunione è stata in un albergo nella capitale tenuto – almeno ci provavano – nascosto fino all’ultimo. Tutti seduti per terra neanche fossero all’assemblea di istituto del liceo.

Al primo giorno in Parlamento si vociferava che si presentassero tutti vestiti di bianco manco fossimo ad un White Party. In realtà per fortuna (o quasi) si sono vestiti con abiti civili, si sono messi in ultima fila e hanno usato bicchieri di carta col nome scritto sopra per non sprecarne troppi.

Fuori dalla sede parlamentare, il capo si presenta, se così si può dire, con una giacca piumino con il cappuccio dotato di maschera facciale manco fosse Dart Fener in Star Wars… o forse sarebbe meglio dire Casco Nero in Balle Spaziali! Talvolta, poi, in una specie di spy story all’amatriciana, non si è mai sicuri di chi ci sia sotto la maschera… Sembra quasi di aver a che fare con il Gabibbo!

Oggi si stanno radunando in una località segreta fuori Roma. Due ore di pullman, facendo un percorso probabilmente sconosciuto non solo ai viaggiatori ma anche a Google Maps. Lì, ad attenderli, il capo. Almeno così pare.

Nei programmi radiofonici e televisivi hanno il divieto tassativo di parlare a meno che non siano i generali a parlare. Senza il beneplacito del capo, pare tutti debbano avere le bocche cucite. Il risultato è che quando fanno le conferenze stampa sembrano telecomandati in uno strano incrocio tra Ambra con l’auricolare di Boncompagni e Super-Vicky.

La cosa più bizzarra però non sono loro che hanno scambiato il Parlamento per un film di spionaggio internazionale, ma tutti noi che gli stiamo dietro.

Chi c’è sotto la maschera, dove si sono incontrati, cosa fanno, quando vanno a mangiare, cosa hanno mangiato, cosa bevono, cosa dicono, dove vanno…

Mi sorge un dubbio: ma perché tutti dobbiamo inseguire a mo’ di segugi i movimenti di un gruppo eletti (nel senso di usciti dalle elezioni) capitanati da un capo-comico che sembra aver scambiato il Parlamento per il teatro Tenda e i suoi parlamentari per marionette?

Sono lì per farsi inseguire o sono lì per governare? E noi chi siamo? Cittadini o spettatori?

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