Sono arrivati via mare e sono andati via via terra.
Con i piedi per terra ..e per mare.
Di fatto, mai con i piedi per aria. Perche’ Elisa e Alessandro, da sette mesi sono in giro per il mondo e lo resteranno per i prossimi cinque mesi nel tentativo di compiere appunto il giro del pianeta terra senza mai prendere un aereo.
Ho avuto la fortuna di averli qui a Hong Kong con me per qualche giorno e mi sono immersa nei loro racconti come un bambino che, curioso, vuole sapere come va a finire la storia. Peccato che il finale lo vedremo solo tra un po’.
Per sapere cosa hanno fatto, visto, odorato, assaporato, pensato non posso che rimandarvi al loro sito e alle splendide parole e foto che accompagnano passo passo il loro percorso. Si perche’, c’e’ una cosa che ho capito da questi due ragazzi – lui veronese fotografo per passione e per lavoro e lei piemontese di nascita ma cittadina del mondo e appassionata di lingue e culture – ed e’ che il loro non e’ un viaggio ma un tragitto, da qualcosa verso qualcosa attraverso qualcosa.
Gli occhi con cui hanno esplorato, in parte insieme a me – che mi ritrovo recentemente a fare da guida inconsapevole nella Grande Mela Gialla – non sono stati quelli dei turisti ma quelli, quasi, degli antropologi.
Si sono presentati a casa con una meravigliosa bottiglia di vino cileno e dopo un piatto di pastasciutta che ha ricordato a tutti la ‘casa’ comune da cui veniamo, mi hanno raccontato non tanto di paesaggi e luoghi ma delle persone che quei paesaggi e luoghi hanno animato e reso unici.
A Hong Kong hanno osservato i grattacieli, i pochi templi rimasti quasi incastrati nelle vestigia del futuro, hanno visto le luci scintillanti e i contrasti immensi di questa citta’ in continua evoluzione. Ma i loro occhi e i loro cuori hanno indagato la gente, nella metro – grande passione di Alessandro e della sua inseparabile macchina fotografica – per le strade affollate dei Nuovi Territori, tra i mercati.
E se in molti qui vengono colpiti dallo shopping compulsivo loro, per necessita’ di spazio e budget ma non solo, davanti a migliaia di oggetti, cose, prodotti sono stati capaci di non mettere mano al portafogli ma hanno riempito i loro zaini di idee, progetti, sensazioni e riflessioni.
E’ con il loro sguardo che oggi osservo questa citta’ grigia ma di un grigio colorato, se posso usare questa espressione, che si illumina con squarci di sole che purtroppo scaldano solo le superfici dei palazzi e non i volti dei suoi abitanti.
Con loro ho ri-esplorato luoghi di Hong Kong che non rivedevo da tempo e li ho visti belli, intensi, pieni di storie. Abbiamo vissuto anche insieme Macao – nella foto li ho immortalati proprio li – le sue stradine che sembravano Napoli e Lisbona insieme, le incongruenze di questa citta’ frutto di colonizzazione e che oggi e’ sospesa tra i casino’ e i ricordi portoghesi. Con loro ho rivisto volti amici, come la signora del bar della fortezza e il nipote ‘misto’, e luoghi. Ho riassaporato il gusto del viaggio senza meta e senza motivo se non quello dell’esplorazione dentro se stessi abbandonando tutto e tutti, anche solo per un po’.
Elisa e Alessandro, hanno lasciato tutto a casa in Italia, lavoro, casa, parenti e amici per intraprendere un percorso che non e’ solo esplorativo dal punto di vista geografico e sociale ma anche personale. Sposati da un anno, hanno deciso di comune accordo di provare questa esperienza sfidante – vi giuro io non immaginavo quanto fosse difficile attraversare senza prendere un aereo i confini di certi Paesi -.
Si appoggiano l’una all’altra ma senza pesare, proseguono paralleli in cerca di volti, sensazioni, odori e sapori che possano permettere loro di raccontare questo tragitto che ora li ha portati nella madre patria cinese e che forse li portera’ in Tibet e sicuramente a Shaghai dove Elisa ha vissuto e lavorato dal 2004 al 2008 e dove ritrovera’ un pezzo di se stessa e lo mostera’ al suo nuovo compagno di vita, Alessandro.