D’Alema riparte da “Sfide”, ma si tratta di un vino

«Sono passato dalla passione alla produzione di vino  ma senza velleità di diventare un grande produttore. Si tratta di una esperienza che voglio condurre con lo spirito prima di tutto di amante ...

«Sono passato dalla passione alla produzione di vino ma senza velleità di diventare un grande produttore. Si tratta di una esperienza che voglio condurre con lo spirito prima di tutto di amante del vino insieme a mia moglie Linda». È il solito Massimo D’Alema, pieno di sè, a tratti altezzoso, quello che ieri ha lanciato “Sfide”, primo vino della sua azienda vinicola. Un Cabernet Franc in purezza, prodotto in 3.000 bottiglie e proveniente dai vigneti de ‘La Madeleine’, la tenuta che il presidente della Fondazione Italianieuropei ha comprato nel 2009 in Umbria.

Del resto “Massimo” non ricopre più alcun incarico. Non è più parlamentare, «hanno voluto così», ed è stato recentemente “tagliato fuori” dalla corsa per il Colle e per il Ministero degli Esteri. Vicende che l’hanno allontanato dall’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani, al punto da far notare che fra i due non scorre più buon sangue da settimane. D’Alema sarebbe offeso perché «Pier Luigi avrebbe dovuto portare il mio nome nella rosa per il Quirinale». Invece non l’ho fatto. E da quel momento “Massimo” avrebbe incontrato più volte Matteo Renzi perché crede «sia lui – a differenze di Bersani &Co. – il futuro del Pd». Ma l’ex Presidente del Consiglio si ritiene ormai fuori dai giochi di Palazzo. O almeno dai palazzi italiani. Semmai può pensare ad un incarico “prestigioso” in Europa. «Ormai vive più all’estero che in Italia», spiegano dal suo innercircle.

Ma la passione per i vini la “testa pensante del Pd”, lo chiamano così insider democrat, l’ha coltivata, la coltiva e la coltiverà sempre in Italia. Infatti nel Belpaese la sua nuova “sfida” non riguarda la politica, o alcun incarico prestigioso. Ma il vino. La produzione de ‘La Madeleine’ non si fermerà al Cabernet Franc. Successivamente arriverà anche il vino top aziendale, il ‘NarnOt’, un taglio bordolese, il cui nome è una crasi tra Narni e Otricoli, le località tra le quali si trova la cantina dalemiana. Ultima etichetta in produzione sarà il brut ‘Nerosé’, una bollicina a base di Pinot Nero.

Twitter: @GiuseppeFalci

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