Questo post non é un’inchiesta. Non potrebbe esserlo. Non è neanche un saggio storico. Se tal lo considerassi, ammetterei di non aver appreso la lezione di Erodoto e della sua apodexis historiae. Questo post è semplicemente un racconto. Un breve racconto storico-fotografico, la cui narrazione si dipana su un filo sottilissimo sconosciuto al cuore della maggior parte di noi, ventenni distratti, cresciuti nel benessere.
08 Maggio 1945. Fine della II Guerra Mondiale in Europa. Berlino, dopo il suicidio di Hitler, si arrende alle forze alleate. Circa 40 mln di morti solo sul vecchio continente. 64 mln di profughi in Europa: 40,5 mln di persone sradicate dalla loro terra natale, 13 mln espulse dalle regioni della Germania poi annesse ad altri stati e più di 11 mln di “deportati” trovati in Germania dagli eserciti vittoriosi. Distrutte risorse produttive in Italia per l’8%, in Germania per il 13%, il Francia per il 7%, in Gran Bretagna per il 3%. Circa 6 mln di Ebrei sterminati. La tragedia delle foibe. Il ricordo atroce dei totalitarismi nati, attecchitisi ed implosi in Europa.
9 Maggio 1950. A soli 5 anni dalla fine della II Guerra Mondiale, Robert Schuman, ministro degli esteri francese, nella sua ormai celebre “Dichiarazione” proponeva, per la prima volta, l’idea che gli stati europei cominciassero a cooperare: “La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio (…) cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime.” Il fatto che Francia e Germania, due nazioni storicamente nemiche, potessero superare le loro ostilità interne, in nome di un disegno di pace più alto, é sicuramente un avvenimento rilevante. “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”
12 Ottobre 2012. Premio Nobel all’Unione Europea per la Pace. A più di 60 anni dalla fine della II Guerra Mondiale, con cittadini europei che si muovono, studiano e lavorano liberamente tra i diversi stati membri, con la presenza consolidata di istituzioni comuni europee dove si prendono decisioni condivise ad un livello sovranazionale, con la prosperità che, nonostante l’attuale crisi, in questi 63 anni pur vi è stata, il 12 Ottobre 2012 è una data storica da incorniciare.
Oggi, dunque, si Festeggia l’Europa. Che è cosa diversa da un’unione solo economica o monetaria. Oggi si festeggia una pagina nuova della nostra Storia. E’ una pagina lieta perché si fonda su crescita e prosperità. Su valori condivisi di democrazia. E’ una pagina lieta perché si fonda sulla Pace. Questa notte, alzando gli occhi al cielo, non vedremo brillare più di 12 stelle.