Pare in arrivo un taglio delle ultime due corse serali del Malpensa Express, per risparmiare qualche spicciolo. Non cambierà invece l’ organizzazione assurda del servizio, che invece di essere banalmente copiato (gratis) dagli aeroporti d’ oltralpe è organizzato all’ italiana, ma sarebbe meglio dire alla milanese, con una duplicazione insensata dei treni, alcuni partono dalla stazione di Cadorna e altri da Centrale, fermandosi altresì a Garibaldi.
In un mondo ideale, dove Malpensa fosse un aeroporto con decine di milioni di passeggeri, potrebbe anche andare bene, ma nel mondo reale dove nel 2012 circa 9 milioni di passeggeri si sono serviti dell’ aeroporto di Orio e qualcuno in più di quello di Linate, avere due linee ferroviarie distinte per servire a intervalli inaccettabili la dozzina di milioni di passeggeri che volano dal Terminal 1 di Malpensa, perché al Terminal 2 il treno non arriva, è da pirla, per dirla alla meneghina.
Non contenti di avere tre aeroporti che si contendono il traffico che altrove in Europa è concentrato in uno solo o al massimo in uno virgola qualcosa, eccitati dal padrone della catena di supermercati dominante, che con il plauso del Corriere della Sera vorrebbe far costruire un secondo aeroporto intercontinentale a Brescia, ponendo finalmente Milano al livello di Tokyo e New York, con migliaia di posti di lavoro nel settore in pericolo per la possibile chiusura di SEA Handling, nessuno pensa a copiare per avere un servizio che sia all’ altezza di quello che offrono le altre città europee con cui Milano, ma forse lo penso solo io, si dovrebbe confrontare.
Malpensa, che arranca nei voli intercontinentali per cui è stato costruito, perché nonostante l’ ancora ampio mercato locale e del nordovest la dispersione del traffico fra tanti scali rende arduo riempire gli aerei dei voli di lungo raggio, è l’ aeroporto europeo più lontano dal centro della città di riferimento. Altrove, specialmente in Scandinavia, si è rimediato con treni velocissimi e frequenti, che a intervalli di pochi minuti portano comodamente, magari non a quattro soldi, dalla città alle piste.
Andate a Stoccolma, scenderete dal taxi alla stazione e sarete a venti metri dai binari dell’ Arlanda Express, che percorrerà in venti minuti la cinquantina di chilometri che separa la città dall’ aeroporto di Arlanda. Nessuna paura di perdere il treno e di conseguenza l’ aereo, fra 15 minuti ne partirà un altro, 7-8 minuti nelle ore di punta. Nel peggiore dei casi non ci vorranno più di 40 minuti fra la discesa dal taxi e l’ arrivo in aeroporto. Nessuna perdita di tempo per acquistare il biglietto, si compra online con la carta di credito e la carta di credito stessa va presentata come biglietto al controllore. Probabilmente è ancora vero che, se il treno ritarda, sulla stessa carta di credito vi verrà rimborsato il biglietto.
Andate a Londra, i treni degli Express per Heathrow, Gatwick e Stansted partono puntualmente ogni 15 minuti. Tra pochi anni i treni per Heathrow potranno essere presi non solo dalla stazione di Paddington, ma in altre lungo il percorso della Crossrail in costruzione, che ricalca quanto fatto inutilmente a Milano da tempo con il Passante ferroviario.
Che cosa vuol dire? Che indipendentemente dai capricci del traffico e dagli ingorghi delle ore di punta, il treno che è molto più affidabile porterà all’ aeroporto chi vola da Stoccolma o Londra in tempi prevedibili e senza stress.
Si potrebbe avere lo stesso a Milano? Sì, ma non si fa per miopia e una certa concezione sbagliata dell’ aritmetica. Il mediocre sindaco Albertini era convinto che fosse sempre meglio avere due aeroporti mediocri (Linate & Malpensa) piuttosto che uno solo ma buono (Malpensa). Il popolo, che non è bue, è mal disposto a lasciare Linate se deve spendere 90 euro di taxi per Malpensa, dove peraltro il taxista sprecherà molte ore in attesa di un cliente che voglia tornare a Milano a quei prezzi. Con i mezzi pubblici l’ alternativa al treno è un bus, più frequente ed economico, ma a serio rischio di imbottigliamento nel traffico, va bene per chi non è time sensitive, quindi non a chi viaggia per affari e Milano è (ancora?) una città d’ affari.
Il servizio ferroviario ormai storico da Cadorna, sempre con partenze ogni 30 minuti che ovunque in Europa sarebbero giudicate insufficienti, perché chi perdesse il treno rischierebbe di perdere anche l’ aereo, è affiancato da qualche anno da treni dalla stazione Centrale, ogni 30-60 minuti e con scarsa puntualità. Per rendere possibile questo secondo treno è stato costruito un costoso raccordo con la stazione Garibaldi, ma non c’ è spazio per più di due treni l’ ora, il percorso è innaturalmente allungato con numerosi zig-zag a velocità ridotte, non si offre dunque niente di meglio rispetto ai bus.
Non si spendono soldi per migliorare il “bivio Mirabello” con cui Porta Garibaldi potrebbe diventare facilmente la stazione AV passante di Milano, a vantaggio anche dei torinesi, non se ne spendono per costruire un incrocio ottimale a Busto Arsizio fra la linea del Sempione e quella per Malpensa, che permetterebbe un ottimo e veloce collegamento fra Milano, Rho Fiera-EXPO e Malpensa, con treni sempre pieni.
Qualunque “ferroviere” europeo, guardando i Malpensa Express, razionalizzerebbe subito facendo arrivare tutti i treni in una sola stazione, uno ogni 15 minuti come qualsiasi Airport Express gestito come dio comanda. Cadorna sarebbe l’ ideale, ma se collegare Centrale è irrinunciabile allora la scelta deve cadere su Porta Garibaldi, da cui poi un treno ogni 30 minuti proseguirebbe per Centrale. Io con indosso la divisa del ferroviere farei proseguire l’ altro lungo tutte le fermate del Passante fino a Rogoredo. Ci sarebbero più passeggeri e meglio serviti, più incassi, zero deficit da finanziare, Malpensa andrebbe meglio e sarebbe più facile ridurre Linate.
Parlatene con le alte sfere, la risposta è sovietica, niet, non si può fare, forse anche perché la regionale Cadorna è più affidabile della statale Porta Garibaldi. Un responsabile di Trenord, perfetto burocrate, mi disse che la linea per Cadorna andava economicamente bene, quindi non avrebbe potuto suggerire ai capi di eliminarla e compattare tutto a Porta Garibaldi, dove a mio parere i passeggeri si moltiplicherebbero, perché con la frequenza “europea” di 15 minuti il servizio sarebbe molto più attraente.
Il treno da Centrale-Garibaldi, meno frequente e meno puntuale, piace meno ai milanesi, per trovare fra i pendolari i passeggeri mancanti sono state aggiunte fermate sul percorso che, allungando i tempi, rendono ancora meno interessante quel treno per chi deve volare.
Naturalmente treni meno appetibili vuol dire treni con meno passeggeri e meno biglietti venduti, tra l’ altro i prezzi sono “pieni” e per nulla regalati, ma nulla cambia se non in peggio, come testimonia il taglio delle corse che avvia una spirale involutiva.
Il risultato è scadente per i viaggiatori, deludente per le ferrovie, costoso per la Regione che deve ripianare i deficit, nocivo per il sistema aeroportuale, esiziale per chi vede a rischio il proprio posto di lavoro nel settore e con un sistema ben funzionante lo vedrebbe invece salvato dal maggior traffico, negativo per la città, frustrante per chi come me è costretto ad osservare l’ operato di politici e burocrati miopi e ottusi.
È ora di dare un taglio a spreco e inefficienza ed è possibile farlo portando il servizio ad un livello europeo, anziché peggiorarlo. Lo so, non si farà, questa è la Milano inetta di oggi. È vano sperare di salvare i posti di lavoro nell’ aeroporto, se l’ aeroporto non è messo in condizione di funzionare bene. Più in generale è illusorio sperare di avere nel Paese crescita anziché declino, se non ci si adegua all’ Europa e non si sostituisce la palude burocratica con il cambiamento e il costante miglioramento.
Il Ministro dei Trasporti, il milanese Maurizio Lupi, è gentilmente pregato di intervenire, come pure il Sindaco Giuliano Pisapia. Do loro un consiglio, vadano a Malpensa in treno e poi volino a Hong Kong, dove troveranno ogni 10 minuti un treno bellissimo che in 24 minuti li porterà in centro e che ha fatto dimenticare il vecchio aeroporto cittadino, il Linate locale. Al ritorno potranno fare check-in in stazione, dove si possono anche consegnare i bagagli, persino dal giorno precedente il volo. Ci sono pure facchini gratis e pulmini gratis da e per i principali hotel, ma non si pretende tanto.
Davvero Milano vuole essere una città in via di sottosviluppo, rassegnata a confronti perdenti? Perché? Non si dica che mancano i soldi, razionalizzare il Malpensa Express avrebe un impatto positivo sulle casse di chi lo gestisce.
CETERVM CENSEO LINATE ESSE DELENDAM