Torna Bersani, ma presto in tv vedremo solo Renzi

Alla fine anche Pier Luigi Bersani, ex amministratore delegato della «ditta» con sede a Largo del Nazareno, è tornato a parlare. Ringalluzzito dal risultato del primo turno di amministrative, è sta...

Alla fine anche Pier Luigi Bersani, ex amministratore delegato della «ditta» con sede a Largo del Nazareno, è tornato a parlare. Ringalluzzito dal risultato del primo turno di amministrative, è stato intervistato dal talk show serale Ballarò. Un’intervista a tutto tondo sullo stato del Pd, sul governo Letta, sull’eterno rivale Matteo Renzi, ed infine sulle amministrative. Sono stati questi gli argomenti toccati nell’intervento dell’ex segretario democrat. 

Un Bersani rinvigorito dalle settimane passate dall’elezione del Capo dello Stato, che oggi arriva a rivendicare di esser stato anche lui a ridimensionare il Cavaliere di Arcore: «Una smacchiatina alla fine gliela abbiamo anche data…». In fondo lui, Pier Luigi, non ha vinto per colpa di Monti –  dice – e «poi abbiamo perso 4-5 punti che sono andati ai 5 Stelle e che indicavano una critica verso di noi e anche un segnale a chi ci dava per vincenti». Semplice. 

Ma l’obiettivo di Bersani, con o senza gradi da segretario, è sempre lo stesso: allontanare il sindaco di Firenze dalla leadership del centrosinistra. D’altronde, spiega Bersani al giornalista Floris, «abbiamo un ottimo  Presidente del Consiglio», e al momento «non ci sono altri candidati premier». Secondo il leader di Bettola il Pd ha necessità di un congresso «per eleggere un segretario», ma se si parla di premier «ce lo abbiamo già». 

Tutto ciò l’ormai ex rottamatore Matteo Renzi lo sa. Pare sia sobbalzato dalla sedia quando ha letto le agenzie di stampa che anticipavano le dichiarazioni di Bersani. In fondo, spiffera un parlamentare di rito renziano, «per quale motivo Bersani continua ad ostacolare Matteo?». L’ex segretario «non può ambire ad alcuna poltrona, tanto meno alla leadership del centrosinistra dopo i pessimi risultati delle ultime politiche». E allora, rivelano a Linkiesta, dietro le parole di Bersani si nasconde «l’asse Bersani-Franceschini-Letta che sarebbe intenzionato a sostenere Enrico Letta come premier per il prossimo giro». Semplice. 

Il sindaco di Firenze conosce «i suoi polli». E per restare sulla cresta dell’onda, avrebbe scritto in fretta e furia il libro uscito qualche giorno fa, e in questo modo potrà girare l’Italia ed esser ripreso dalla stampa nazionale. Domani sera sarà da Lilli Gruber ad “Otto e mezzo“. Giovedì presenterà il libro a Roma e Firenze. Insomma una road map molto intensa che cercherà di arginare chi nel partito è più convinto che un premier “ci sia già“. 

Twitter: @GiuseppeFalci

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