KahlunniaCome se accendersi una sigaretta fosse un reato…

E’ online, da alcune ore, la prima petizione italiana contro la direttiva in discussione a livello comunitario sui prodotti del tabacco. A promuoverla è la variegata coalizione riunita attorno a “S...

E’ online, da alcune ore, la prima petizione italiana contro la direttiva in discussione a livello comunitario sui prodotti del tabacco. A promuoverla è la variegata coalizione riunita attorno a “Save the Choice”, un punto di informazione internettiana che si batte per la libertà di scelta individuale, con un focus specifico sui consumi. Così, dopo la campagna per la libertà di accesso alla Rete e l’Open Government italiano, Save the Choice ha deciso di dire “NO” al provvedimento comunitario che, se approvato, imporrebbe un giro di vite alle sigarette, incluse quelle elettroniche. A sentire i promotori di STC (tra cui la fondazione Magna Charta, Formiche e Italiani Europei), il dilemma è, ancora una volta, tra informazione e proibizione. “Sappiamo che il fumo fa male, ma la direttiva europea, nella sua forma attuale, ha uno scopo esplicito: criminalizzare il fumo. Come se accendersi una sigaretta diventasse reato”, commenta la portavoce Annalisa Chirico. “Si mettono al bando intere categorie, come le sigarette slim o al mentolo. Si vietano i pacchetti da dieci e si punta alla standardizzazione delle confezioni, con immagini truculenti, di morte, che andrebbero a ricoprire il 75% della superficie. E’ questo il modo per informare e indirizzare i cittadini verso un consumo consapevole? A noi sembra soltanto un mezzo per impressionare e incutere paura”.

In effetti, la misura in discussione a Bruxelles potrebbe introdurre in Europa una svolta “all’australiana”, con una vigorosa restrizione della libertà di scegliere quale prodotto consumare. La direttiva prevede il “plain packaging”, ovvero pacchetti di fatto indifferenziati con un brand ridotto ad una scritta standard. Per il resto la confezione sarebbe ricoperta da avvertenze sanitarie “shock”. “La paura serve ad ammaestrare dei sudditi, non ad orientare dei cittadini – continua la portavoce Annalisa Chirico – Save the Choice avversa la deriva paternalistica e proibizionista di chi vorrebbe sostituirsi alle persone nelle loro scelte personali di consumo. Qualora la direttiva europea passasse, a beneficiarne sarebbe esclusivamente il mercato illegale. Chi firma la nostra petizione, crede nella libertà, inclusa quella sacrosanta di smettere di fumare”.

@vitokappa

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