Pd, caos sulle regole ma non cambierà lo statuto

Volano gli stracci a Largo del Nazareno, sede nazionale del Pd. Già si guarda a lunedì. L’appuntamento clou in vista della battaglia congressuale. Perché lunedì si riunirà per la prima volta la com...

Volano gli stracci a Largo del Nazareno, sede nazionale del Pd. Già si guarda a lunedì. L’appuntamento clou in vista della battaglia congressuale. Perché lunedì si riunirà per la prima volta la commissione congressuale, che eleggerà il presidente. «Da chi sarà il presidente si comprenderà come ci si preparà alla fase congressuale», profetizza un veltroniano. I bersaniani, che si sono riuniti qualche giorni insieme ad altri ex Ds, puntano le carte su Davide Zoggia. Mentre il correntone che spingerebbe per il sindaco di Firenze Matteo Renzi, sarebbe per una soluzione «più light», e meno ortodossa. I renziani non vogliono che si ripeta ciò che è successo in occasione delle primarie dello scorso novembre quando «si fece di tutto per sbarrare la strada a metà». 

Adesso un modo per fermare le ambizioni dell’ex rottamatore Matteo Renzi ci sarebbe: separare il ruolo di segretario da quello di leader di centrosinistra. Ma Walter Veltroni, intervistato stamane da La Stampa, ha stoppato i progetti dell’ex segretario Pier Luigi Bersani: «Io sono perché al Congresso, si voti per il segretario che è anche il candidato premier». «Non esiste che si cambino le regole in corso», sbotta un renziano. Del resto se si decidesse di volere cambiare lo statuto del Pd sarebbe inevitabile un passaggio in Assemblea nazionale, organo superiore per le modifiche statutarie. Ecco perché in virtù degli attuali equilibri partitici, spostati sull’asse Renzi-Veltroni-D’Alema sembra «impossibile», spiega un veltroniano a taccuini chiusi. Del resto anche uno come Dario Franceschini, oggi Ministro per i Rapporti con il parlamento, non si schiera, e si starebbe sganciando da Pier Luigi Bersani. 

Sullo sfondo resta in campo la candidatura di Gianni Cuperlo, che oggi a Repubblica avrebbe addirittura strizzato l’occhio al sindaco di Firenze: «Renzi è un talento del Pd». Cuperlo resta il candidato di Massimo D’Alema e dei “giovani turchi” come Matteo Orfini, ma se l’ex Presidente del Consiglio dovesse convergere su Renzi l’ultimo segretario dei giovani comunisti potrebbe sfilarsi all’ultimo momento. 

E proprio lunedì potrebbe celebrarsi il primo incontro tra Gianni Cuperlo e i renziani. Al seminario sulla “forma partito” della fondazione “Italiani e Europei” del  lìder maximo Massimo D’Alema, al quale prenderanno parte fra gli altri Gianni Cuperlo, Anna Finocchiaro e Fabrizio Barca, sono stati invitati anche Dario Nardella, Salvatore Vassallo, che rappresenteranno il sindaco di Firenze. Un seminario a porte chiuse che si terrà mentre «ci scanneremo in commissione congressuale», mormora uno dei componenti.

Twitter: @GiuseppeFalci

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