Asia FilesRiflessioni sull’urbanizzazione cinese

Gli intellettuali cinesi discutono di urbanizzazione, uno dei cardini della strategia di trasformazione dell'economia cinese. Di seguito la seconda parte delle riflessioni iniziate una settimana fa...

Gli intellettuali cinesi discutono di urbanizzazione, uno dei cardini della strategia di trasformazione dell’economia cinese. Di seguito la seconda parte delle riflessioni iniziate una settimana fa con gli interventi delle voci raccolte da Caratteri Cinesi.

Sostenuta com’è dal governo, l’urbanizzazione cinese manca delle caratteristiche tipiche al fenomeno nelle altre parti del mondo, cioè lo spostamento spontaneo degli individui dalla campagna alla città in cerca di condizioni di vita migliori e maggiori possibilità di impiego. Come illustra il termine, cheng “mura” shi “mercato”, la città, spazio vitale di aggregazione dove si portano avanti degli scambi commerciali, nasce nel mercato interno a delle mura.

Ma se viene a mancare l’elemento spontaneo, ecco che sorgono i nuovi centri urbani cinesi, anonimi e tutti, immancabilmente uguali. Sempre per citare Zhu Haijiu:
Tali deviazioni sono rese esplicite dal fatto che il governo si sostituisce ad un numero consistente di individui e assume un ruolo guida nel processo di urbanizzazione. In questo modo, l’urbanizzazione diventa “urbanizzazione governativa” e non “urbanizzazione delle masse”.

Se si lascia che governi molto simili tra loro gestiscano l’urbanizzazione, è ovvio che le città che ne usciranno fuori – come fossero “prodotti” – saranno tutte più o meno uguali tra loro. Il governo può creare fisicamente la città, costruendo le infrastrutture di base, ma l’urbanizzazione non è affatto solo una questione di costruzioni, essa riguarda per lo più la crescita della società, riflette la crescita della società. Nel processo di costituzione della società, è molto probabile che l’intervento del governo sia più un ostacolo che un sostegno.

Una delle conseguenze più gravi temute da Zhang Mingsi collega a un problema ricorrente in Cina, cioè il ruolo che i governi locali ricoprono nel processo di urbanizzazione. Il rischio è quello di una corsa agli investimenti da parte dei governi locali?

Se non cambia il sistema di valutazione dei risultati ottenuti dai funzionari dei governi locali e non si modifica il meccanismo attuale che regola la spesa pubblica a livello locale, i funzionari saranno incentivati a considerare l’urbanizzazione come un’opportunità e saranno stimolati a finanziare la spesa pubblica con le entrate derivanti dalla concessione del diritto d’uso della terra, promuovendo uno sviluppo delle città su larga scala. Un’urbanizzazione (chengshihua) generalizzata unita a una popolazione che continua a concentrarsi in pochi centri urbani, a causa dei meccanismi dovuti alla mercatizzazione, possono dar vita a molte più città fantasma. Riguardo lo spreco di risorse, inoltre, ciò che maggiormente è da temere è la distruzione dell’ambiente e lo spreco della risorsa terra.

Anche Ye Tan, economista di formazione storica, sottolinea come l’urbanizzazione non porti necessariamente ad un incremento dei consumi interni. Se questa non procede in modo razionale tenendo presente l’integrazione sociale e la distribuzione delle risorse, rischia di esacerbare le differenze e le tensioni sociali e di sfociare in alti livelli di criminalità e nella nascita di slum intorno ai centri urbani.

L’urbanizzazione ingloba anche l’industria culturale che, nel processo di integrazione tra infrastrutture urbane e grandi eventi ha celebrato i più recenti successi cinesi, dalle Olimpiadi di Pechino alla Expo di Shanghai, evento che lanciò addirittura lo slogan della città come meravigliosa visione del futuro. Il problema dell’integrazione tra i nuovi moderni edifici e la cultura locale è uno dei temi all’attenzione di Ou Ning, uno dei più attivi promotori della cultura cinese contemporanea.

Per le Olimpiadi di Pechino, l’Expo di Shanghai e i Giochi asiatici di Canton, si sono costruiti numerosi edifici pubblici firmati da famosi designer e architetti internazionali che hanno un grande impatto simbolico. Ma a festa finita [bisogna domandarsi] come possono essere inseriti nella vita quotidiana della città? Come possono essere messi in relazione con i cittadini? È necessario riflettere su come utilizzarli e sfruttarli a lungo termine.