Altro Che SportSportAccord e le Olimpiadi moltiplicate per 3

  Dal 26 al 31 maggio molti dei maggiori dirigenti sportivi del mondo si sono riuniti a San Pietroburgo. In ballo c’era la definizione del futuro prossimo venturo delle Olimpiadi, ovvero la più gra...

Dal 26 al 31 maggio molti dei maggiori dirigenti sportivi del mondo si sono riuniti a San Pietroburgo. In ballo c’era la definizione del futuro prossimo venturo delle Olimpiadi, ovvero la più grande manifestazione sportiva a livello mondiale. Ma dietro le quinte si è discusso di un progetto potenzialmente ancora più grande: la riunione dei Campionati Mondiali di ogni sport, nella stessa città, con cadenza quadriennale a partire dal 2017.
Una cosa come le Olimpiadi, ma almeno 3 volte più gigantesca.

Delle prossime edizioni delle Olimpiadi, dal 2020 in poi, e delle discipline sportive autorizzate a farne parte – a San Pietroburgo ha discusso il Cio ovvero il Comitato olimpico internazionale che le organizza.
Il problema del Cio non è di espandere la manifestazione, che già è elefantiaca e raccoglie l’interesse del pubblico (e delle televisioni, e degli sponsor) di tutto il mondo in maniera compatta. Piuttosto il contrario: diminuirla. Per questo i delegati del congresso si sono trovati ad affrontare il problema di togliere dal programma delle gare la lotta, sia libera sia grecoromana, e di aggiungere al suo posto il baseball e il rugby a 7 (un articolo esplicativo si trova al seguente link, pubblicato sul sito della Fibs, la Federazione italiana di baseball e softball).
Per come la vede Jacques Rogge, il presidente del Cio, per le città che vogliano organizzare un’Olimpiade l’impegno necessario è già quasi proibitivo così com’è adesso, con 28 discipline sportive presenti e 300 eventi, e non occorre aggiungere altro. Anche perché le città spendono moltissimo per prepararsi: Londra, nel 2012, superò i 14 miliardi di euro. Sochi, che ospiterà l’edizione invernale del 2014, pare sia già andata oltre i 50 miliardi di spese. Per il 2020 si sono candidate Istanbul, Madrid e Tokyo – ognuna con preventivi a sua volta miliardari.

Parallelamente ai lavori del Cio, si sono svolti quelli di SportAccord, che riunisce al suo interno 107 soggetti internazionali tra i quali 93 Federazioni sportive, oltre 3 volte di più rispetto a quelle che trovano posto alle Olimpiadi (qui il link alla pagina dedicata dalla Wikipedia).
SportAccord ha nominato un nuovo presidente, Marius Vizer, personaggio dalla visione sovrannazionale essendo nato in Romania, poi divenuto cittadino ungherese e presidente della Federazione mondiale del judo, sport nato in Giappone.
Vizer ha raccolto consensi tra i delegati anche per la sua idea di organizzare i Mondiali di tutti gli sport, ogni 4 anni, nello stesso posto. La prima edizione potrebbe essere nel 2017, anno dispari in modo da non andare a cozzare con le Olimpiadi, estive o invernali, che invece sono organizzate negli anni pari.

Numerosi osservatori non credono che l’idea di SportAccord troverà realizzazione. Per esempio Gianni Merlo, su la Gazzetta dello Sport del 1° giugno, ha letto tra le righe dell’azione di Vizer messaggi a Rogge e allo strapotere economico del Cio. I diritti televisivi delle gare olimpiche, infatti, sono redistribuiti prima ai Comitati olimpici nazionali che alle Federazioni, mentre le manifestazioni come i Mondiali trasferiscono i proventi alle Federazioni organizzatrici.
Ma se il neopresidente Vizer riesce a fare un po’ sul serio, il panorama dello sport mondiale può essere sostanzialmente rivoluzionato. Soprattutto lo sport di vertice, che può diventare il perno principale della società televisiva e dello spettacolo.

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