AmicilegaliAbito da Sposa: caparra, acconto, anticipo

Il giorno in cui scelsi il mio abito da sposa, non lo avevo preventivato, Nicola mi aveva chiesto la mano pochi mesi prima ed io, immersa nell'attività lavorativa, non pensavo che fosse ancora il m...

Il giorno in cui scelsi il mio abito da sposa, non lo avevo preventivato, Nicola mi aveva chiesto la mano pochi mesi prima ed io, immersa nell’attività lavorativa, non pensavo che fosse ancora il momento giusto per andare alla ricerca del vestito bianco.
Poi, girando per le vie del centro con mia madre, un po’ per scherzo un po’ no, sono entrata in un negozio ed un modello mi ha immediatamente colpito. Aveva un bustino un po’ elaborato, la scollatura a cuore, la gonna era decisamente ampia con un po’ di pizzi … era bianco di un bianco panna.
Non era assolutamente il modello che, nella mia testa, mi ero prefigurata ma qualcosa – non so ancora dire cosa- mi aveva attratta come se lui fosse predestinato per me ed io per lui. Lo indossai e non ebbi dubbi era lui.
Lo stilista Dario che era in Atelier mi mise il velo – quello che per lui faceva al caso mio – poi guardai la mia immagine riflessa nello specchio …
Nella mia testa, sin da bambina mi ero raffigurata quel momento, il momento in cui mi sarei vista vestita così, con un abito immacolato, mille volte nei sogni da ragazzina – e non solo – avevo percorso con la fantasia quegli istanti, ma non avrei mai immaginato di provare quell’emozione.
Il cuore batteva all’impazzata e le mie solite chiazze rosse di quando sono agitata mi colorarono il decolté.
Era lui. Il primo abito che indossavo nel primo Atelier dove ero entrata per gioco… era lui!
Non vi nego che ne provai altri lì e altrove (Dario perdonami Ti ho tradito ma solo per un istante…).
Ma nessun modello mi fece provare quelle emozioni e così, dopo pochi giorni, andai a comprarlo.
O meglio, andai a provarlo nuovamente ed a firmare il contratto che prevedeva il versamento di una somma iniziale e il saldo al momento della consegna dell’abito. Ma questo poco importa, il giorno delle nozze nell’indossarlo fui felice e mi sentii una principessa, come avevo sempre sognato….
Non per tutte e così.
Non sempre l’abito che credevi essere il Tuo abito in realtà poi ti piace anche alla seconda prova. Poi capita che il modello Ti piace sempre tantissimo però…lo vedi nella vetrina di un altro negozio a molto meno… che fare?
E qui incominciano i guai.
Al momento della scelta del vestito, le fidanzatine – normalmente – si impegnano contrattualmente con l’Atelier, versando una “somma” inziale con l’accordo di provvedere al saldo al momento della consegna dell’abito o poco prima.
Cosa succede quindi se qualcosa va storto? Se l’abito non piace più o se ne trova uno più bello, o meno costoso?
Purtroppo non vi è una sola risposta a tale interrogativo, tutto dipende da come è strutturato il contratto.
Facciamo qualche ipotesi:
Se l’abito che avere richiesto è su misura, o comunque ordinato proprio per voi, l’Atelier ha diritto a richiedere che il rapporto contrattuale sia adempiuto. Ciò significa che se cambiate idea e l’abito è stato realizzato, dovete pagarlo e portarvelo a casa… come monito per i prossimi acquisti frettolosi!
Diverso è il caso in cui sia un abito già esistente in negozio in tal caso occorre guardare il contratto che avete sottoscritto.
A che titolo avete versato la somma quel giorno? Se è a titolo di acconto significa che è un anticipo sul lavoro che verrà svolto. Pertanto se alcun lavoro è stato svolto dall’Atelier, quest’ultimo dovrà restituirvelo ( a meno che non provi di aver subito dei danni dal vostro ripensamento: ha ordinato l’abito apposta? lo ha modificato, o addirittura l’ha confezionato). Diverso il caso in cui la somma versata sia stata da Voi data quale caparra penitenziale. In questo caso è come se voi aveste versato dei soldi come “prezzo” per la possibilità di cambiare idea… tecnicamente corrispettivo per il recesso.
Quella somma, amiche mie, potreste non rivederla più, ma i giochi finiranno lì.
Se poi, l’importo versato era a titolo di caparra confirmatoria, le cose si complicano. Il negoziante potrà decidere se tenersi quella somma oppure chiedervi il risarcimento dei danni (se superiori).
Le soluzioni sono molteplici, ma come detto, fanno riferimento a tutti casi in cui la decisione di cambiare vestito sia dovuta a una vostra scelta (un abito più bello o lo stesso abito ad un prezzo minore). Diverso è il caso in cui il vestito da sposa sia fallato o presenti dei vizi allora lì si che potrete chiedere la risoluzione del contratto…. ma questa è un’altra storia…
E se invece non ci si sposa più? In quel caso se la colpa è di lui, comprerete l’abito, ma chiederete il rimborso al vostro ex….

Buoni acquisti

AM

X