E se al Viminale ci fosse stato uno del Pd?

«È evidente che non si può votare la sfiducia ad un ministro che sosteniamo». L’affermazione è il comandamento che in queste ore circola a Largo del Nazareno, sede nazionale del Pd. Renzi e i renzi...

«È evidente che non si può votare la sfiducia ad un ministro che sosteniamo». L’affermazione è il comandamento che in queste ore circola a Largo del Nazareno, sede nazionale del Pd. Renzi e i renziani avrebbero provato ad alzare il tiro, tentando di mettere ai voti una mozione di sfiducia alternativa a quella presentata da SeL e dal M5s. Alla fine della fiera prevale la linea di Guglielmo Epifani: il gruppo del Pd al Senato ha votato a larga maggioranza la posizione di non votare la sfiducia all’attuale Ministro dell’Interno Angelino Alfano. E i renziani si sono divisi perché sei senatori su 13 si sono allineati alla decisione della segreteria del Pd.

Tuttavia le ferite all’interno del mondo democrat restano aperte. E questa sera il primo cittadino di Firenze parlerà su La7, intervistato dal direttore del tgLa7 Enrico Mentana. Scioglierà la riserva? Tornerà sulla mozione di sfiducia ad Angelino Alfano? Chissà. Nell’ attesa di conoscere cosa succederà nelle prossime ore, i cosiddetti “governisti” del Pd, ovvero quelli che caldeggiano il governo presieduto da Enrico Letta, si pongono la seguente domanda: «Se al Viminale ci fosse stato uno dei nostri cosa sarebbe successo?». Ah, saperlo…

Twitter: @GiuseppeFalci