Per gli addetti ai lavori sono il Diabolik e il Ginko in chiave italiana. Sono loro due, da una parte il boss inafferrabile Matteo Messina Denaro, dall’altra l’investigatore che più di ogni altro e con un progetto investigativo volto a disarticolare il braccio economico del boss, da la caccia da anni a Diabolik: Giuseppe Linares.
Dopo gli anni passati sul campo a Trapani, prima come vice, poi come capo della Squadra Mobile, “Ginko” Linares, arriva al posto di capo della sezione anticrimine dello stesso capoluogo di provincia, feudo di Matteo Messina Denaro, che da vent’anni prosegue la sua latitanza fatta di protezioni politiche ed economiche che lo stesso Linares ha in questi anni disarticolato. Linares ha capito e indagato che non solo le protezioni si annidano tra imprenditoria e politica, ma che la strada da seguire, come ha insegnato tra i primi Giovanni Falcone, è quella dei soldi. Così si arriva agli appalti e agli uffici tecnici dei comuni. La strada però è ancora lunga e tra insospettabili e non la rete di protezione di Messina Denaro è ancora in piedi.
Giuseppe Linares però potrebbe finire la sua carriera di Ginko contro Diabolik in questi giorni, andando a dirigere, grazie a una promozione, la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, dove nel sangue continuano per strada le faide della camorra. Da primo dirigente della Polizia di Stato, fino ad oggi capo della Divisione anticrimine della Questura di Trapani, a nuovo capo della Dia di Napoli
Una promozione maturata negli anni, ma in tanti storcono il naso (su tutti i magistrati dell’antimafia, anche se a Palermo sull’arresto di un fiancheggiatore di Messina Denaro si consumò una frattura insanabile tra il capo della procura Messineo e la pm Principato, che abbiamo raccontato qui), così come quando Linares da impegnato sul campo come capo della mobile si ritrovò dietro la scrivania di dirigente dell’anticrimine. Negli ultimi giorni a dare notizia della possibile nomina è stato Il Mattino, e il coordinamento delle indagini per la cattura di Messina Denaro, rischia di rimanere senza qualcuno che sappia tirarne le fila col dovuto riserbo. Anche se in queste ore, a Trapani e limitrofi i ben informati dicono che «tutti quelli che qui a Trapani tirano un sospiro di sollievo per la sua nomina a capo centro della Dia di Napoli resteranno presto delusi». Una magra consolazione, la sensazione è che non si sia fatto granchè per tenere Linares in Sicilia per continuare il suo lavoro, e quella frattura tra magistrati sulle indagini per la cattura di Messina Denaro, hanno sicuramente avuto strascichi dalla lunga coda.
Twitter: @lucarinaldi