KahlunniaFuck You Italia! Meglio Ibiza…

Fuck you, Italia! Ogni anno tren-ta-mi-la im-pre-se (82 imprese al giorno) si trasferiscono all'estero. Ogni 20 minuti un'impresa va in un altro paese, assume altri cittadini, e contribuisce al be...

Fuck you, Italia! Ogni anno tren-ta-mi-la im-pre-se (82 imprese al giorno) si trasferiscono all’estero. Ogni 20 minuti un’impresa va in un altro paese, assume altri cittadini, e contribuisce al benessere di altre persone. Sapete che vi dico? Ogni ora, tre imprese, fanno una scelta giusta.

Stamattina, giggioneggiando su Facebook, mi compare questo post di Chicco Testa (Presidente di Assoelettrica):

OMBRINA MARE! Il nuovo ecomostro e la sinistra del cazzo.
Circa 6 mesi fa vengo contattato dall’AD di Medoilgas. Lui è un italiano che dirige una piccola società di ingegneri e geologi che si occupa di studi ed eventuale sfruttamento di risorse di gas e petrolio in varie parti del mediterraneo. Tra parentesi sua moglie e’ responsabile di un circolo pd nel Lazio. L’azionista e’ una piccola società inglese, quotata in borsa. Si finanzia raccogliendo soldi fra investitori finanziari che credono nella bontà dei loro progetti. L’AD mi chiede di far parte del loro Consiglio d amministrazione per dargli una mano in Italia. Prima di dire di si o no mi informo. Il Presidenteb e’ un mio vecchio collega, uomo importante dell industria elettrica inglese prima delle privatizzazioni. Gli altri tutta gente stimata e per bene. Poi vado al Ministero dell Ambiente e dell Industrai, dove mi assicurano sulla regolarità di tutte le procedure e sulla pressoché totale assenza di impatto ambientale. Inoltre il governo italiano ha appena inserito nel programma energetico la necessita di sfruttare le risorse di petrolio e gas presenti sul territorio nazionale per ridurre un poco la dioendenza dall estero. Quindi accetto.
E infatti la procedura di impatto ambientale si conclude positivamente ( ViA) ed a questo punto la firma del Ministro, come si dice, e’ un atto dovuto. E infatti Clini, ministro ambiente, firma. Ma … Chiodi Presudente di centrodestra della regione , che aveva avuto anni di tempo per farsi sentire e mai aveva dett ne scritto alcunché , a questo punto strepita e chiede che le sue obiezioni vengano ascoltate. Clini richiama il decreto, Chiodi scrive 4 cazzate per salvarsi la faccia, la commissione ViA riesamina le carte e rimette parere positivo. Tra parentesi la procedura ViA era i corso da 4 o 5 anni. Nel frattempo però c’è stato i,cambio di governo. E’ arrivato Orlando, ma soprattutto si avvicinano le lezioni in Abruzzo. Sicché i deputati abruzzesi del od , a cominciare dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Legnini, cominciano a strepitare m posizionando si per le future elezioni. Prima fanno comizi contro Ombrina e poi dicono che non ce il consenso e che occorre discutere , parlare, informare, pregare, lenire, rinviare, …. Legnini di vanta di avere convinto Orlando a non firmare. Cioè , un uomo di governo si vanta di avere convinto un Ministro a NoN rispettare la legge italiana.
Infatti che fa la Medoilgas ? Chiede, a norma di legge italiana, che venga nominato un commissario ad acta per fare quello che Orlando non fa: firmare ciò che deve per responsabilità istituzionale firmare. E allora ecco che la burocrazia , imbeccata da Orlando , si inventa l ennesima cosa. La ViA non basta più , ci vuole anche l AIA ( autorizzazione integrata ambientale) che fino a pochi mesi fa era stata esplicitamente e per iscritto esclusa. Prospettiva : altri 2 o 3 anni di tempo.
La società farà ricorso al TAR, che bellezza ! , e poi deciderà . Io consiglierò, in caso di insuccesso , di rinunciare di andare a spendere i 350 milioni di investimento a Malta o a Cipro, di assumere la le 250 persone che servono ecc. Ecc. Così farò contenti grillini e piddini senza palle.
Poi nonmimsi dica che vogliamo il lavoro. Nel,l Adriatico ci sono decine di piattaforme , l Italia ha una discreta tradizione di tecnici ed ingegneri bravissimi, le coste del, Abruzzo in quell area non sono balneabili perché i depuratori non funzionano, secondo i,rapporto di quest estate del Ministero Sanità. Ma vuoi mettere qualche migliaio di disoccupati contro un gabbiano rivestito di petrolio? Compagni avanti il gran partito noi siamo dei gabbiani… Ed anche dei pesci che abboccano a tutte le minchiate che passano per strada.
Cominciò a pensare che in realtà si odi il lavoro, gli ingegneri, le macchine, tutto quello che non è la zucca di Mantova o il formaggio di fossa.
E perché dall estero dovrebbero investire anche un solo euro da ste parti… Ma fatevi il piacere!

Ha ragione Testa: sinistra del cazzo. Sinistra e destra che invece di distribuire equamente ricchezza fanno di tutto per distruggerla. Chi se ne frega se in ballo ci sono 350 milioni di euro. Chi se ne frega se in ballo ci sono decisioni strategiche per il futuro, quello vero, del Paese. I soldi sono un dettaglio, per chi non sa cosa vuol dire non avere un lavoro. E quella del chissenefreghismo è l’unica filosofia che la nostra classe politica riesce ad interpretare alla grande.

Il caso riportato da Testa è la normalità in cui sguazzano le povere imprese italiane. Più volte mi sono trovato a dover interagire con politici che, pur essendo convinti dell’utilità di un progetto economico/energetico/ambientale, si sono fermati alla prima vocina flebile di dissenso. In un piccolo comune, e per motivi professionali non posso dire di più, è bastata un’associazione composta da 3 cittadini (TRE!!!!) a bloccare un progetto di milioni di euro senza che ce ne fossero le ragioni. E’ chiaro allora che il problema non è tanto il dissenso quanto l’incapacità di costruire consenso. Un Paese in cui bastano 3 gatti a fermare un progetto da milioni di euro è un paese morto. Un Paese in cui Stefano Fassina viene lapidato per un’ovvietà è un paese da abbandonare.

Hanno fatto bene Simone, Fabio, Michele e Luca ad andarsene ad Ibiza. Nel loro piccolo, dieci anni fa, hanno aperto il Ciao Ciao italian restaurant. Lì, nonostante la crisi, gli affari vanno a gonfie vele. Hanno ragione loro: ciao ciao, Italia.

@vitokappa

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