Più Russia e meno Cina hanno contraddistinto l’apertura dell’annuale Festival di Arirang in Corea del Nord. I giochi di massa di quest’anno sono una celebrazione del 60esimo anniversario dalla firma dell’armistizio che mise fine alla Guerra di Corea e che ancora in mancanza di un accordo di pace regola i rapporti nella penisola coreana divisa tra Nord e Sud. Il 27 giungo 1953 è considerata il giorno della vittoria a Pyongyang, il giorno della Liberazione della Patria.
Migliaia di artisti e ginnasti si sono mossi in sincrono, accompagnati da musica,fuochi d’artificio e giochi di luce, scrive l’agenzia ufficiale Kcna. Come riportata l’agenzia sudcoreana Yonhap, l’appuntamento è stata occasione di onorare il fondatore della Repubblica democratico popolare, Kim Il-sung, e la forza militare del Caro Leader Kim Jong-il, rispettivamente nonno e padre dell’attuale giovane dittatore nordcoreano, Kim Jong-un. Nessun riferimento invece al test balistico dello scorso dicembre e al test nucleare di febbraio cui seguirono mesi di tensione tra Pyongyang e la comunità internazionale.
Il festival ha reso omaggio ad amici e alleati. Una sezione è stata dedicata all’amicizia con la Russia, mentre la tradizionale parte in onore della Cina è stata almeno ieri più corta rispetto al solito. Segno che i rapporti cambiano. All’interno della dirigenza cinese si fa strada il malcontento sull’atteggiamento nordcoreano verso il suo principale partner commerciale e alleato. Una parte del vertice cinese ritiene che il regime dei Kim sia un problema per gli interessi cinesi, mentre Pechino deve mostrarsi una potenza responsabile. Dal canto suo Pyongyang guarda altrove, a Mosca.
Pyongyang cerca di sfruttare la carta russa nel gioco diplomatico con la Cina, ha spiegato a NK News il coreanista Leonid Petrov della Australia National University. La strategia seguita dai nordcoreani ai tempi dell’Unione sovietica, quando usavano le relazioni tra i due giganti comunisti a proprio favore.
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