Pizza ConnectionLe dichiarazioni di Riina al primo stop in tribunale

Il 21 maggio scorso il boss Totò Riina, dopo venti anni di detenzione, improvvisamente si fa loquace e confida a un operatore della Polizia Penitenziaria che "io non cercavo nessuno, erano loro c...

Il 21 maggio scorso il boss Totò Riina, dopo venti anni di detenzione, improvvisamente si fa loquace e confida a un operatore della Polizia Penitenziaria che “io non cercavo nessuno, erano loro che cercavano me”, “a me mi ha fatto arrestare Provenzano e Ciancimino, non come dicono i carabinieri… io glielo dicevo sempre a Binnu (Provenzano, ndr) di non mettersi con Ciancimino”. Così anche sul rapporto con Andreotti, in cui lo stesso si definisce “andreottiano da sempre”, che il bacio non c’è mai stato (ma questo già lo diceva la Cassazione) oppure che “io di questo papello non so niente, non l’ho mai visto la vera mafia in Italia sono i magistrati e i politici che si sono coperti tra di loro, loro scaricano ogni responsabilità sui mafiosi, la mafia quando inizia una cosa la porta a termine assumendosi tutte le responsabilità, io sto bene mi sento carico e riesco a vedere oltre queste mura”. L’episodio e la relazione di servizio degli agenti del Gom la riporta LiveSicilia tra i primi. Messaggi in codice a cui Riina dai primi processi affrontati in aula ha ormai abituato il pubblico.

Nel frattempo, oltre al processo per la cosiddetta Trattativa Stato-Mafia in corso a Palermo, si sta celebrando anche quello a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mario Obinu per la presunta mancata cattura di Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel 1995. Un processo il cui esito è destinato a influenzare in modo pesante, se non determinante, proprio quello sulla Trattativa, trattandosi questo di un procedimento si potrebbe dire clone di quello a carico di Mori e Obinu.

Proprio in virtù di tale peso del processo cosiddetto ‘Mori’, già arrivato alle fase conclusive del dibattimento, il pm Nino di Matteo, impegnato, neanche a dirlo, a sostenere l’accusa in quello sulla Trattativa, tenta di depositare, quando è in corso l’arringa dell’avvocato del generale, ex capo del ROS, il rapporto del Gom sulle dichiarazioni di Riina.

A parte la questione tecnica di un deposito di nuovo materiale a poche settimane dalla decisione della corte, con l’accusa che aveva già formulato la richiesta di condanna per Mori a 9 anni, la notizia sta poi nella decisione del tribunale, il quale, si legge nell’ordinanza letta dai giudici ha ritenuto «che nessuno dei documenti di cui e’ stata chiesta l’acquisizione ha valenza decisiva ai fini della decisione sull’imputazione contestata». La corte si ritirerà in camera di consiglio il 17 luglio e la decisione sul procedimento dovrebbe arrivare in giornata.

Insomma, le ormai arcinote e famose dichiarazioni (messaggi?) dell’ex capo dei capi dei corleonesi al primo vero test in tribunale hanno fatto crack.

Twitter: @lucarinaldi

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