Tania Cagnotto ha vinto la medaglia d’argento al Campionato Mondiale di tuffi di Barcellona, categoria trampolino da 1 metro. O forse ha perso la medaglia d’oro, nel senso che la vincitrice della gara dello scorso 23 luglio, la cinese He Zi, ha ottenuto 307,10 punti, cioè soltanto 10/100 in più rispetto alla Cagnotto. Una cosa simile era successa all’atleta azzurra il 5 agosto del 2012, a Londra. In quel caso la manifestazione era l’Olimpiade e la gara era quella del trampolino da 3 metri – e colei che aveva sconfitto la nostra tuffatrice, per 20/100 di punto su un totale di 362,40, era stata la messicana Laura Sanchez Soto.
A Barcellona, la sconfitta ha fruttato la medaglia d’argento, a Londra, il 4° posto e quindi l’esclusione dal podio olimpico.
Le reazioni a caldo alle 2 gare sono state diverse. A Londra, la Cagnotto si era messa a piangere pubblicamente. Era al massimo della forma, si era preparata tecnicamente come mai in precedenza… e non soltanto aveva ottenuto un punteggio inferiore rispetto alla coppia delle cinesi, la He Zi e la medaglia d’oro Wu Minxia, ma era stata anche superata da una non cinese. La delusione era stata tale che la Cagnotto aveva pensato di smettere con l’agonismo, dedicarsi ad altro, farsi un lungo giro in barca per il mondo… insomma, tutto tranne continuare ad allenarsi ogni giorno per poi ritrovarsi con niente o quasi in mano in termini di risultati.
A Barcellona, invece, una delle cinesi, la Wang Han, è stata lasciata alle spalle. E la vetta del mondo è lì, vicinissima. Un obiettivo concreto, che sembra ci voglia poco per allungare una mano e prenderselo.
Eppure non è stata la miglior gara di Tania Cagnotto in carriera. Il suo record personale, e miglior prestazione europea di tutti i tempi sul trampolino da 1 metro, lo ha ottenuto nel 2011 al Campionato Europeo di Torino, con 312,50 punti (qui il link alla pagina della Wikipedia). Se si fosse ripetuta a Barcellona, avrebbe vinto la medaglia d’oro con margine, invece non ha eseguito perfettamente l’ultimo tuffo e la He Zi le è passata davanti proprio in vista del traguardo – la successione dei punteggi è stata ben raccontata da Marisa Poli sulla Gazzetta dello Sport del 24 luglio.
In confronto la gara olimpica era stata peggiore, perché a parte il risicato distacco dal podio, le prima cinese aveva ottenuto 51,80 punti in più della Cagnotto e la seconda 17 punti secchi (qui il link alla cronaca di Gennaro Bozza sulla Gazza online).
Dopo l’Olimpiade, la Cagnotto aveva pensato di ritirarsi. Aveva diminuito il carico degli allenamenti, aveva cambiato tecnico diminuendo il tempo passato con il padre, Giorgio (allenatore federale e vincitore di medaglie in 3 Olimpiadi come tuffatore) e lavorando con Oscar Bertone. Il risultato è stato (quasi inaspettatamente) positivo: nel giugno scorso, al Campionato Europeo di Rostock, la Cagnotto ha vinto 2 medaglie d’oro e 1 d’argento, portando a 19 il totale delle sue medaglie Europee conquistate a partire dal 2002, all’età di 17 anni. Mai nessuno ne ha vinte così tante nei tuffi.
E adesso questo risultato al Mondiale, con l’oro lì a 10/100 di punto. E un’età anagrafica, 28 anni, che nei tuffi è alta ma che può consentire ancora diverse stagioni di alto rendimento agonistico
È sempre questione di centesimi – ma è tutta un’altra faccenda. Lo sport è così, terribile e bello.