KahlunniaGuerra civile? Magari!

Non amo fare il provocatore, ma è evidente a tutti ció che si cela dietro le parole di Sandro Bondi: il nulla cosmico. Non voglio offendere Bondi e non voglio nemmeno ridicolizzare quanto ha detto,...

Non amo fare il provocatore, ma è evidente a tutti ció che si cela dietro le parole di Sandro Bondi: il nulla cosmico. Non voglio offendere Bondi e non voglio nemmeno ridicolizzare quanto ha detto, tuttavia prima di surriscaldarci per questa minchiata della guerra civile è opportuno farci alcune domande.
La prima: ce lo vedete Sandro Bondi a capo di un esercito di rivoluzionari? Riuscite davvero ad immaginarlo a capo di un gruppo di rivoltosi ad incitare i suoi segugi a fare la presa del Colle? Suvvia…
La seconda: ce li vedete quelli del Family Day o del Menomale che Silvio c’è ad impugnare una qualsivoglia arma per ribaltare il sistema democratico? Suvvia…
La terza: davvero c’è qualcuno che crede che in Italia sia possibile una guerra civile su iniziativa del centrodestra? Non prendiamoci in giro.
C’è stato un momento, nella storia recente, in cui solo un uomo avrebbe avuto il potete di far scoppiare le piazze. Quell’uomo era, e sottolineo era, Beppe Grillo. Ad oggi, e lo scrivo con un certo rammarico, la guerra civile non é possibile. Non scrivo queste parole perché desidero una guerra civile. Mai e poi mai desidererei nulla del genere. Scrivo di questo mio rammarico perché la partecipazione politica degli italiano, di fatto, rasenta il ridicolo. Parliamoci chiaro: quando, nella storia dell’uomo, un popolo ha accettato condizioni fiscali, giudiziarie e sociali, così deprimenti, senza mai ribellarsi? Quando, nella storia dell’uomo, un popolo è stato tanto vigliacco verso sé stesso da subire uno stato ladro senza fare alcunché? Mai.
È allora evidente che il Popolo non è il burattino che fa ció che dice il leader di turno: il popolo e l’atteggiamento popolare sono il frutto di influenze culturali in grado di determinarne l’essenza.
L’Italia da Craxi in poi è diventato un Paese a vocazione narcisistica. La centralità degli uomini – leader e leaderini – ha monopolizzato il dibattito al punto da far perdere alla discussione politica qualsiasi rilevanza. In Italia non si parla di giustizia, si parla di Berlusconi. Non si parla di welfare, si parla di privilegi di casta. Non si parla di temi, si parla di opinion leader che parlano o commentano quei temi.
Un Paese così marcatamente narcisista non ha bisogno di una guerra civile: ha bisogno di qualche seduta psichiatrica.

twitter @vitokappa

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