Quando una storia finisce, si è sempre molto tristi. Tristi, come in questo caso, perché quella storia è stata la mia prima vera esperienza giornalistica. La mia collaborazione a Linkiesta si conclude oggi con questo ultimo post. Una collaborazione iniziata nel giugno 2011. Una collaborazione nata sull’onda della politica siciliana, degli sprechi della Sicilia «bedda», delle strategie di Raffaele Lombardo, e per finire delle vicende del governatore «rivoluzionario» Rosario Crocetta. Grazie a quella dannata terra, che i più definiscono un «laboratorio» politico, sono arrivato a toccare con mano la politica nazionale.
Devo molto, forse tutto, a Linkiesta. Ringrazio, e chissà ancora per quanto lo farò, Jacopo Tondelli: il “maestro” che tutti vorrebbero incontrare nella vita. Ringrazio l’ex caporedattore Jacopo Barigazzi e l’ex condirettore Massimiliano Gallo, per avermi sopportato fino a febbraio. E l’attuale direttore Marco Alfieri, che mi ha dato l’opportunità di occuparmi a 360 gradi di politica nazionale. Mi mancheranno le conversazioni sull’ultimo retroscena di giornata con Alessandro Da Rold e Marco Sarti, il sorriso di Lidia Baratta e la passione di Antonio Vanuzzo. Per finire tutto il resto della banda de Linkiesta: Paolo Stefanini, Marco Braghieri, Luca Rinaldi, Alessandra di Canossa, Isabella Rota Baldini, Fabrizio Goria, Dario Ronzoni, Silvia Favasuli, Cristina Tognaccini e Alessandro Oliva. Grazie ancora, mi mancherete. Ma non è finita. Perché a conclusione di questo noioso post non posso non ringraziare i pochi lettori di questo blog. Grazie.
Twitter: @GiuseppeFalci