VITTI ‘NA COZZA. Giorgia Meloni è abbattuta e si sfoga su Twitter: «Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata. E’ ufficiale: il mondo mi considera una cozza».
MAGNA CUM LAUDE. Renzi lo dice fuori dai denti al Corriere della Sera: «I gufi sono serviti. Ai professionisti della sfiga è andata male anche stavolta. Non hanno capito una cosa fondamentale di me, io non sto fermo. Appena raggiungo un obiettivo rilancio subito».
NON E’ UN PAESE PER VECCHI. Mariateresa Meli, ospite a Servizio Pubblico, non ha peli sulla lingua: «Oramai quelli di Forza Italia sono arrivati al ‘dove lo metto il vecchietto’».
DUBITO ERGO SUM. Di Pietro se la ride sornione: «Adinolfi da ragazzo faceva i 100 metri in 12 secondi e 73? Non è che li ha fatti rotolando?».
QUI UT SILVIO. Brunetta ne è certo: «Silvio ormai è un simbolo. Come Aung San Suu Kyi».
TRECENTO. Berlusconi avverte: «Senza agibilità politica scateneremo l’inferno».
LA MEGLIO GIOVENTU’. «Molti giovani vogliono farsi la foto con me – si compiace il senatore Razzi – e questo è importante: i giovani che si appassionano alla politica».
VANITY FAIR. Gasparri cinguetta una frecciatina alla “sorella” Meloni: «Fotoshop a gogo, nome nel simbolo e criticavano il Cav. Piccoli megalomani crescono».
CAVE CANEM. «Angelino è un cagnetto che ringhia per paura» dice Toti, riferendosi all’ex collega Alfano.
MARCELLO, COME HERE. Dell’Utri, dichiarato ufficialmente latitante, fa sapere da una località sconosciuta: «Non voglio sottrarmi, sono all’estero per cure».