Chi vende energia elettrica a un prezzo indicizzato al petrolio ora é in difficoltà. Se prima guadagnava adesso perde.
E’ il caso di un fornitore che, in una gara europea, scommetteva che il prezzo del petrolio sarebbe aumentato ma poi, dopo aver perso la scommessa, non ci stava più e voleva scaricare le sue perdite sulla comunità.
Un tipico caso italiano!
Quando il cliente, in questo caso la Pubblica Amministrazione, fa valere il contratto e quindi chiede quanto di suo diritto, il fornitore denuncia “un’eccessiva onerosità sopravvenuta” e fa ricorso al TAR, che però gli da torto.
Ma il fornitore, molto vicino all’ex-primoministro, non molla e viene salvato dal Parlamento con un emendamento alla legge di stabilità.
Come ciò sia possibile, in particolare in una gara europea, sarà tutto da verificare.
Per rendere la vicenda più torbida, vengono coinvolte l’Autorità per l’energia e l’Antitrust che non si capisce cosa dovrebbero accertare in merito.
La stessa società si é aggiudicata alcuni lotti della gara Consip per il 2016, offrendo uno spread negativo sul PUN così, se poi il prezzo dell’energia salirà, ci penserà di nuovo il Parlamento a correggere l’eventuale ulteriore “eccessiva onerosità sopravvenuta”.
Un interrogazione al riguardo stata presentata da Marco Valli del M5S a Bruxelles.
Altro caso interessante di “amici degli amici” é il salvataggio di Sorgenia da parte del MPS del quale ci stanno presentando il conto in questi giorni. Anzi non ci presenteranno neppure il conto, ci diranno semplicemente il totale.
www.edoardobeltrame.com
3/1/2017