Viva la FifaCapito, Balotelli? Se non abbiamo lo ius soli è pure colpa tua

Scrive Cazzullo sul Corriere della Sera che "Se il Balotelli uomo fosse stato all'altezza del Balotelli calciatore, cioè si fosse comportato diversamente, forse lo ius soli sarebbe già legge dello ...

Scrive Cazzullo sul Corriere della Sera che “Se il Balotelli uomo fosse stato all’altezza del Balotelli calciatore, cioè si fosse comportato diversamente, forse lo ius soli sarebbe già legge dello stato”. Tanto mi basta per lasciare la copia del Corriere della Sera al mattino al bar e non comprarla, per rileggerla con calma la sera. Ma andiamo avanti. Perché Cazzullo chiarisce, specifica. “Nel senso che a volte un personaggio simbolo può dare la spinta necessaria a un provvedimento considerato ormai maturo”.

Magari fosse maturo, il contesto. Non si arriverebbe ai continui rinvii, prima di tutto. Sembrava tutto pronto, poi è arrivato il rinvio in autunno, pare perché il clima non sia dei migliori. Basta fare un giro per i social – quella roba brutta e cattiva inventata dal mega complotto giudaico-massonico per farci distrarre mentre il potenti del mondo fanno i lori loschi affari!!1! – per vedere che sì, qualche problemino ancora c’è. Tra pagine propagatrici di fake news e le continue notizie relative a sbarchi e grandi dibattiti che si aprono e chiudono al grido di “E allora ospitali a casa tua”, basta buttare lì la parola “immigrati” per far schizzare le orecchie a tremila metri a chi non ha fatto altro che pettinare tutto il girono il gatto e in qualche modo dovrà pure sfogarsi. Ed eccolì lì, i migranti espiatori, pronti a raccogliere la nostra rabbia.

E dove non arrivano i sindaci come quello del messinese di chiedere ai propri cittadini di ergere barricate contro l’arrivo dei migranti, arrivano le penne di chi ci spiega che alla fine mica è colpa del Governo in sè, che non riesce a prendere la decisione su un qualcosa – lo ius soli – che de facto in Italia c’è già. E non è menneo colpa di chi crede che sia meglio cedere al sentimento popolare per cui è meglio non prendere decisioni su un tema che infiamma facilmente parte (non tutta, per fortuna) della popolazione italiana. Usiamo il termine colpa perché in fonda quel che conta è il capro espiatorio. E chi meglio di Balotelli, che essnedo un ragazzaccio che ha sprecato parte del suo talento con comportamenti spesso fuori dalle righe – sebbene non abbia mai ammazztao nessuno – determinando così una brutta immagine non solo per sé, ma per tutti gli immigrati.

Capito? Perché Balotelli, che non hai mai chiesto di esserlo, è diventato all’improvviso un simbolo. Gli successe qualcosa di simile tempo fa con la lotta alla Camorra, non si sa bene perché. Se sei immigrato e fai succeso con il pallone (e diventi quindi ricco) sei un simbolo dei tempi che corrono, cioè dei tempi in cui in Italia esistono gli immigrati che vanno e quelli che restano: “ci sono immigrati che diventano e diventeranno nostri connazionali. Se poi ci danno qualche medaglia nell’atletica che i nostri figli non riescono più a vincere, tanto meglio”, spiega Cazzullo. Mah. Gli italiani nell’atletica in generale non sono mai stati vincitori di chili di medaglie: ai Giochi Olimpici abbiamo fatto meglio in altre discipline, spesso e volentieri. Ma non importa: alcuni immigrati resteranno, faranno i nostri sport, vinceranno quel che noi non riusciamo a vincere. E che si comportino bene, però: se no nemmeno niente ius soli.