L’economia internazionale è in fermento. Se assistiamo a un notevole impatto degli NFT non possiamo tralasciare la blockchain nel mondo immobiliare. È proprio Wikicasa la realtà proptech che gestisce i famosi portali di annunci Casaclick.it, Commerciali.it e Wikicasa.it. Conviene ricordare che sono più di 13 milioni gli utenti unici ogni anno, attestando il portale come tra i principali per la ricerca immobiliare in Italia. Nata nel 2016, come startup digitale partecipata dai principali gruppi di real estate italiani, è attualmente una realtà dinamica e in forte crescita che, grazie alla tecnologia e all’AI, vuole rendere le transazioni immobiliari più sicure e trasparenti. A Pietro Pellizzari, founder di Wikicasa, chiediamo di esaminare le diverse situazioni economiche che stanno investendo i mercati internazionali.
Gli NFT, insieme alla blockchain, sono una delle novità del momento, che impatto hanno o potranno avere nell’immobiliare?
«Gli NFT nascono per garantire l’autenticità e proprietà dei beni immateriali, perché si prestano, grazie alla blockchain, a documentare i vari passaggi di proprietà che un bene attraversa; hanno infatti origine nel mondo dell’arte digitale per certificare una determinata foto, video o traccia musicale. Nel settore immobiliare tradizionale il bene-casa è fisico e ben identificabile, non si può “copiare” con un CTRL+C, CTRL+V e quindi la loro applicazione è di difficile immaginazione sul fronte dell’autenticità. Inoltre in tutti paesi esistono già dei registri ufficiali – come catasto e conservatoria – che accertano il diritto di proprietà e i relativi passaggi di un bene immobile, sistemi costosi, lenti e non sempre trasparenti, che però risultano molto difficili da scardinare. Nel metaverso immobiliare il discorso cambia, poiché qui, trattandosi di mondo digitale, gli NFT e la blockchain sono già elementi portanti. Il metaverso immobiliare sta quindi facendo da banco di prova, laboratorio di ricerca per sperimentare e validare queste nuove tecnologie. Attualmente esistono diversi mondi virtuali come ad esempio Decentraland o Blocktopia in cui gli utenti possono creare il proprio avatar ed effettuare compravendite di lotti di terra in mondi nuovi e virtuali, utilizzando gli NFT per accertarne la proprietà, per poi utilizzarli, affittarli o rivenderli; oppure ancora Earth, NextEarth SuperWorld, metaversi che hanno l’obiettivo di replicare lo spazio reale nel mondo virtuale, creando dei mondi speculari a quello terrestre. Se da un lato quindi NFT e blockchain devono ancora dimostrare la loro applicabilità ed utilità nell’immobiliare tradizionale, in quello virtuale costituiscono già le fondamenta. Più cresceranno i metaversi e più ci si avvicinerà all’utilizzo di queste nuove tecnologie anche nel mondo reale».
Il proptech è un mercato in continuo fermento: quali altre innovazioni prevede nel mondo dei portali immobiliari?
«I portali sono al centro dello scenario proptech in quanto raccolgono una grande mole di dati relativi alla settore immobiliare; rappresentano quindi le naturali piattaforme di lancio e sviluppo di nuovi business, essendo coloro che aggregano tutta la filiera immobiliare: dai costruttori, passando per gli agenti immobiliari per arrivare ai clienti che vogliono comprare, vendere affittare o valutare un immobile. I portali sono oggi il fulcro del mercato immobiliare e continueranno ad esserlo nei prossimi anni; un processo di concentrazione ed internazionalizzazione già in atto sta portando ad un mercato con meno player, sempre più grandi ed internazionali, in grado di mettere in campo ingenti risorse per investimenti in tecnologia. Nell’ultimo periodo i portali hanno investito parecchio nel mondo dell’AR (Augmented Reality) per consentire a tutti gli attori in gioco di sfruttare appieno le potenzialità, velocizzando ed agevolando il processo di ricerca. Virtual tour, visite guidate a distanza, visori 3D sono ormai strumenti ampiamente diffusi tra i professionisti del settore e utilizzati dalla clientela finale. La cantieristica investe già oggi moltissimo sulla realtà aumentata e sulle sue applicazioni. Nel caso dei cantieri è una necessità: dovendo vendere immobili sulla carta si fa ampio uso non soltanto di rendering ma di vere e proprie copie 3D virtuali che danno al cliente la sensazione di entrare nella propria nuova casa, consentendogli anche di personalizzarla. Si ottiene così un’esperienza molto coinvolgente ed apprezzata dall’utente. I portali immobiliari possono compiere un passo in più e giocare un ruolo importante nello sviluppo del metaverso immobiliare, hanno infatti la possibilità di evolvere da semplici elenchi di annunci a veri e propri spazi virtuali nei quali l’utente si può immergere nella ricerca di un immobile. La ricerca di un immobile anziché passare da un filtro di ricerca potrebbe evolvere in una ricerca esperienziale, indossando visori, i clienti potrebbero non soltanto vedere un appartamento, ma addirittura, affacciarsi al terrazzo per capire cosa di vede fuori oppure scendere in cortile, passeggiare per la strada percependo traffico, luce e rumorosità e chissà, forse addirittura gli odori. Ciò offrirebbe un’esperienza di ricerca molto più coinvolgente ed emozionale che potrebbe senza dubbio velocizzare e facilitare il processo di ricerca. Il portale quindi come metaverso che replica fedelmente il mondo reale è uno tra gli scenari più affascinante di evoluzione del settore. Oggi le transazioni immobiliari si oggi compiono in un percorso ibrido, fisico-virtuale, che si sta trasformando e velocizzando sempre più: la componente fisica ed umana rimane quella decisiva e fondamentale per la conclusione del processo».
Mercato immobiliare
Su questo asset economico interviene Cesare Rosati, investitore e fondatore di IoInvesto Academy che eroga formazione sugli investimenti immobiliari, per approfondire il ruolo degli NFT e Metaverso.
NFT e Metaverso come possono influire nel mercato immobiliare odierno?
«Da un lato è facile rintracciare oggi nel Metaverso lo stesso entusiasmo che aveva accompagnato l’introduzione del web nelle nostre vite, dall’altro è impossibile non pensare all’eventualità di una bolla speculativa, sia finanziaria che immobiliare. Abbiamo già assistito a una dinamica simile con l’ormai famigerata bolla delle dot-com, quando il drastico calo dei prezzi azionari ha portato al fallimento di numerose aziende, ma ci ha lasciato in eredità l’infrastruttura di internet, potenziata da innovazioni tecnologiche sempre più imponenti con il passare degli anni. È probabile che qualcosa di similare accadrà anche per il Metaverso. Il consiglio che mi sento di dare, visti i rischi imprevedibili in cui può incorrere il capitale investito, è cercare sempre di capire dove si investe e affidarsi a progetti solidi, concreti e con una community alla base. A mio avviso l’integrazione tra real estate e nuove tecnologie, come gli NFT, può trovare un’applicazione anche molto più concreta a cavallo tra i due mondi. I non-fungible token (NFT) possono rappresentare un forte valore aggiunto in ambito immobiliare, diventando una nuova e preziosa leva finanziaria per un’azienda, garantendo al contempo un reale vantaggio per il possessore del token stesso. L’aspetto interessante della tecnologia blockchain, infatti, è che consente l’offerta certificata di un controvalore tangibile. Grazie agli NFT, oggi, è possibile acquistare un diritto su un determinato servizio erogato da un’azienda; se nel tempo l’azienda cresce, cresce anche il valore di quel servizio. In questo modo, chi lo ha acquistato ottiene un vantaggio economico, oltre alla possibilità di guadagnare rivendendolo. Per questo alla base di ogni NFT deve esserci un progetto concreto, durevole nel tempo. Come per il Metaverso, vale lo stesso principio: proprio in quanto forma di finanziamento per le imprese, gli NFT in ambito immobiliare dovrebbero sempre essere scelti se la realtà che li emette ha dietro un progetto sano, stabile e futuribile. Il rischio, altrimenti, è quello di veder sfumare i propri risparmi in un investimento fallimentare».
Francesco Fravolini