In "gita" sui tacchi: come insultare me stessa
"Scendiamo un attimo in tacco dodici per fare un paio di foto, poi risaliamo in camera per metterci le sneakers e ci facciamo un giro a Venezia". Certo. Scesero e non solo non risalirono più, ma cominciò a diluviare, e noi eravamo con delle scarpine comode comode.
Tutto ciò che ho sempre odiato: fare le "gite" con i tacchi. Ho insultato per anni le turiste che vedevo deambulare per le città a passo lemme lemme con le zeppe da bagascia o i tacchi a spillo da serata al Cocoricò. Eccomi qua ad insultare me stessa.
Poi la cosa non facile di Venezia è che la gente ti tira giù, non ti vede, e mi riferisco ai turisti. Eppure ho due spalle da fare invidia a Federica Pellegrini, due gambe che paio Del Piero e niente, la gente mi è venuta addosso. Eppure non mi ricordo di avere indossato un cartello "Colpiscimi". O forse me lo aveva appiccicato qualcuno a tranello in fronte.