L'eterno ritorno dell'uguale
Uno dei pochi dati certi di questa campagna presidenziale così ricca di colpi di scena è che i francesi hanno bocciato senza appello il quinquennato disastroso di François Hollande e che hanno fatto (e stanno facendo) di tutto per voltare pagina. Non solo il Presidente uscente era talmente affossato dai sondaggi che ha addirittura deciso di farsi da parte e di non partecipare alla corsa all’Eliseo, ma perfino il Primo ministro uscente Manuel Valls - indubbiamente favorito come suo successore - è stato severamente punito dagli elettori di sinistra alle primarie del Partito socialista a vantaggio di Benoit Hamon, “ribelle” del Governo Valls e acerrimo nemico dell’hollandismo. Insomma, pur di dire basta a Hollande e compagni, i francesi sembrano pronti a tutto, perfino a tapparsi il naso per continuare a sostenere François Fillon, che, alla luce degli scandali in cui è stato coinvolto, dovrebbe essere ko e invece è ancora lì.
Fatto sta che, ironia della sorte (?), con le “sinistre” incapaci di trovare un accordo e Fillon indebolito, a poco più di due mesi dal primo turno delle elezioni presidenziali, sarebbero Marine Le Pen - saldamente in testa alle intenzioni di voto dei francesi - e Emmanuel Macron - che si avvicina sempre di più alla candidata del FN - ad andare al ballottaggio. Cosa significa? Significa che - data per certa la costituzione di un “fronte repubblicano” per evitare la vittoria dell’estrema destra al secondo turno - ci sono forti possibilità che Macron diventi il prossimo Presidente della Repubblica.
Macron. Ex ministro dell’Economia del disastroso Governo Valls, sotto il quinquennato disastroso della presidenza Hollande.
Tutto chiaro?