Ogni anno decine e decine di opere escono dalla protezione del diritto d’autore e entrano nel pubblico dominio. Vuol dire che sono libere e di tutti, parte della cultura condivisa del genere umano. Tutti le possono consumare (come nel caso di La notte dei morti viventi, che tutti possono guardare gratis), usare (ad esempio, come colonna sonora di un film) o modificare (come in Romeo and Juliet and Vampires, dove Giulietta diventa la figlia di una famiglia di vampiri e Romeo il figlio di una famiglia di… cacciatori di vampiri) senza dover chiedere niente a nessuno. E il 2015 non fa differenza. Partendo da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry e arrivando agli scritti sulla forma e il colore di Vassily Kandinsky, ecco qualche nome importante, con due righe di biografia e qualche link alle opere, di quello che entra nel pubblico dominio dal primo gennaio.
Nota: in giro per il mondo ci sono decine di legislazioni diverse per quanto riguarda pubblico dominio. Le più comuni sono quelle che prevedono che il diritto d’autore duri 50 anni oltre la vita dell’artista (come il Canada) e quelle che prevedono che duri 70 anni oltre la vita dell’artista (come l’Europa). E poi ci sono gli Stati Uniti, che sul diritto d’autore fanno caso a parte. Ho indicato Nel pubblico dominio in Canada quando si parla di pubblico dominio per gli autori morti da 50 anni e Nel pubblico dominio in Europa per quelli morti da 70.
Antoine de Saint-Exupéry (1900 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Non servono quasi presentazioni. È uno dei più famosi scrittori al mondo, soprattutto grazie al suo romanzo Il piccolo principe. De Saint-Exupéry ha scritto anche molti racconti che finiscono nel pubblico dominio insieme a tutti i suoi testi. Alla fiera del libro di Bologna, nel marzo del 2014, il direttore della società che si occupa dei diritti delle opere di Saint-Exupéry, ha spiegato che cosa sarà legale ora che il Il piccolo principe diventa di pubblico dominio. Il libro si potrà pubblicare — e leggere — liberamente. Ma il titolo, i personaggi e le illustrazioni sono protette da trademark e non usabili senza acquisire la licenza dalla società.
Filippo Tommaso Emilio Marinetti (1876 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Scrittore, poeta, editore e papà del futurismo italiano. Nel 1909 scrive il Il manifesto del futurismo italiano, divenne sostenitore del fascismo di Mussolini e il resto è storia. Di Marinetti si trovano già parecchie cose online, dal romanzo L’alcòva d’acciaio, all’L’aeroplano del papa fino all’opera teatrale Il tamburo di fuoco.
Giovanni Gentile (1875 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Politico italiano, ministro della Pubblica Istruzione del primo governo Mussolini, quello della Riforma Gentile e uno dei più noti filosofi italiani del Novecento. Di Giovanni Gentile si possono già leggere online il Manifesto degli intellettuali del fascismo e alcune opere filosofiche come Sistema di logica come teoria del conoscere e Genesi e struttura della società: saggio di filosofia pratica.
Edvard Munch (1863 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Uno dei più famosi pittori espressionisti, quello de L’urlo. Dal 1 gennaio 2015 L’urlo e tutti gli altri dipinti di Munch sono in pubblico dominio in Europa (negli Stati Uniti lo erano già). Su Wikipedia ci sono svariate versioni ad alta risoluzione dei lavori di Munch.
Cole Porter (1891 − 1964)
Nel pubblico dominio in Canada
Compositore, cantautore e autore di musical statunitense. È stato uno dei più grandi autori di Brodway di sempre. Di Cole Porter si trova ben poco online (legalmente s’intende, su YouTube ci sono decine di registrazioni di sue canzoni), ma dal 1° gennaio 2015 tutte le sue partiture e i suoi testi saranno in pubblico dominio e riutilizzabili, pronte per essere messe in scena come negli anni Trenta (se non altro in tutti gli stati dove il diritto d’autore scade dopo 50 anni dalla morte dell’arista).
Piet Mondrian (1872 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Uno degli artisti più noti, e più imitati e banalizzati, della corrente olandese De Stijl, che usa quasi esclusivamente in cui forme geometriche pure (rette, quadrati, cerchi) unite a colori primari (rosso, giallo, blu, più bianco e nero). Mondrian trust, la società che gestisce i diritti delle opere di Mondrian, spiega che dal 1° gennaio 2015 i diritti sui quadri dell’artista olandese rimangono validi solo negli Stati Uniti ma raccomandano di contattarli comunque per l’uso delle immagini. Su Artchive ci sono già molte foto dei quadri dell’artista. Su Ubu.com si trovano anche tutti i numeri di De Stijl Journal, la rivista fondata da Theo van Doesburg su cui Mondrian e gli altri artisti del De Stijl scrivevano. Sono tutte in olandese ma sono bellissime anche solo da vedere.
Glenn Miller (1904 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Compositore, trombonista e direttore d’orchestra. Fu uno dei grandi dell’epoca swing e delle big band. Di Glenn Miller, e della sua Glenn Miller Orchestra, si trovano già decine e decine di registrazioni liberamente utilizzabili e ascoltabili.
Ian Fleming
Nel pubblico dominio in Canada
Il papà di James Bond e dell’intero mondo dell’agente segreto britannico. Era un giornalista, uno scrittore (naturalmente) e, durante la seconda guerra mondiale, comandante della Naval Intelligence della marina militare inglese, lavoro che lo segnò profondamente che gli diede molti spunti per creare 007. Comprensibilmente — 007 è ancora oggi un brand che produce milioni di dollari di ricavi — non si trova ancora niente online di Ian Fleming ed è probabile che ci saranno battaglie legali per i diritti del personaggio ora che in alcuni stati del mondo i romanzi di Fleming entrano nel pubblico dominio.
Vassily Kandinsky (1866 − 1944)
Nel pubblico dominio in Europa
Uno dei padri dell’astrattismo in pittura, non solo a livello pratico ma anche teorico, studiando l’impatto visivo e le proprietà di forme e colori. Di Kandinsky potete leggere già oggi Concerning the Spiritual in Art e Point and line to plane, due dei suoi più importanti lavori teorici sulle arti. E su Google Art Project potete vedere una decina di suoi dipinti che, appunto, dal 1° gennaio saranno in pubblico dominio.