La rivoluzione in pillola

La rivoluzione in pillola

È il 1950 e gli Stati Uniti vivono uno dei periodi migliori della loro storia: il boom economico e, parallelamente, il baby boom. Dal 1946 al 1964, negli Stati Uniti nascono settantasei milioni di bambini. La guerra è finita, l’economia funziona, il sogno americano sta diventando realtà. Le donne cominciano ad avere più possibilità, studiano e vanno all’università, ma tantissime al momento della laurea sono già sposate e con un figlio in arrivo. Il primo di tanti, probabilmente. I preservativi sono abbastanza diffusi, ma è molto raro che una donna chieda a un uomo di usarne uno. In trenta stati degli Stati Uniti ci sono leggi non solo contro la contraccezione ma persino contro la diffusione di informazioni sulla contraccezione. Una rivoluzione sessuale, però, sta arrivando. Non quella ovvia dei figli dei fiori e degli hippy, non quella di Woodstock e dell’amore libero. Ma una rivoluzione che metterà le basi per tutto questo e che, per la prima volta, darà alle donne il controllo sul proprio corpo e permetterà loro di decidere se avere figli oppure no, ma senza privarle del sesso. È la pillola anticoncezionale e non ci sono anni in cui è più improbabile che nasca.

Dietro creazione della pillola anticoncezionale c’è una squadra stranissima. Quattro persone, due donne e due uomini, che hanno praticamente da soli e contro ogni previsione dato il via a questa rivoluzione.

Sanger è convinta che le donne non sarebbero mai state libere dalla dominazione maschile senza il controllo del proprio processo riproduttivo

La storia della pillola inizia con Margaret Sanger. Femminista e sostenitrice della pianificazione famigliare ben prima che i tempi fossero maturi per parlarne, Sanger è convinta che le donne non sarebbero mai state libere dalla dominazione maschile senza il controllo del proprio processo riproduttivo. Per anni e anni cerca una soluzione a questo problema, prima importando negli Stati Uniti i primissimi diaframmi e poi lavorando per diffondere informazioni sulla contraccezione. Sanger sognava qualcosa che permettesse alle donne di accendere e spegnere il proprio apparato riproduttivo e passò quasi 40 anni alla ricerca di una «pillola magica» che permettesse loro di farlo. Dovette attendere fino all’inizio degli anni 50 perché le stelle, stranamente, si allineassero.

(Keystone / Stringer / Getty Images)

Nel 1952, Sanger reincontra Katharine McCormick, una vecchia amica conosciuta nel movimento a sostegno del suffragio femminile. McCormick è una scienziata, una delle prime donne mai laureate al MIT di Boston, e anche una ricchissima vedova, dopo che il marito Stanley Robert McCormick le ha lasciato gran parte della sua fortuna. Le due si rimettono a parlare delle pillola e capiscono presto che nessuno, né il governo né le compagnie farmaceutiche, in quegli anni avrebbe finanziato la ricerca per una pillola contraccettiva. Ma Katharine a questo punto ha quasi settant’anni ed è pronta a investire tutti i soldi che ha nella ricerca, se Sanger è in grado di trovare qualcuno capace di crearla veramente, questa pillola magica.

Sanger si mette in contatto con decine di scienziati e tutti le rispondono o che la sua pillola magica non si può fare o che non hanno interesse a lavorarci, per via delle strettissime leggi di quegli anni. Tutti eccetto Gregory Pincus, lo scienziato pazzo del quartetto. Pincus è uno dei più grandi esperti al mondo per quanto riguarda la riproduzione dei mammiferi, un pioniere della ricerca sugli ormoni ma anche, all’inizio degli anni 50, uno scienziato in rovina. Pincus è un avanguardista con un ego sterminato, diventato famoso (e non in senso buono) per aver dipinto un futuro di inseminazione artificiale in anni in cui persino la contraccezione era malvista. I giornalisti lo descrivevano come una specie di Dottor Frankenstein, il personaggio di Mary Shelley che gioca con la vita nel suo laboratorio. Ma era la persona giusta e McCormick gli offre, sostanzialmente, un assegno in bianco per continuare la sua ricerca sugli ormoni e lavorare a tempo pieno sulla pillola contraccettiva.

Pincus ha un’intuizione: i mammiferi hanno già un contraccettivo naturale, il progesterone

Pincus ha un’intuizione: i mammiferi hanno già un contraccettivo naturale, il progesterone. Quando una donna rimane incinta, il corpo produce progesterone per evitare altre ovulazioni e proteggere così il feto. Pincus crede che somministrare progesterone in forma di iniezioni o pillole potrebbe impedirebbe alle donne di rimanere incinte. E i suoi primi test, sui conigli e sui topi, dimostrano che l’intuizione è giusta: somministrando il progesterone, gli animali non rimangono incinte. Dimostrare che la cosa è vera anche per gli esseri umani, tuttavia, un altro discorso. Un discorso che Pincus non è nemmeno lontanamente pronto ad affrontare.

E qui entra in scena il nostro ultimo personaggio: John Rock, ginecologo e ostetrico cattolico. Rock è uno dei più grandi esperti di quegli anni di medicina riproduttiva. Un uomo di ampie vedute, che — a differenza della chiesa — vedeva l’astinenza come un metodo contraccettivo «irrealistico e dannoso per il matrimonio» e credeva nelle possibilità della pillola. Nel 1954, Pincus e Rock entrano in contatto e dopo alcuni esperimenti su pazienti di Rock affette da infertilità, decidono che hanno bisogno di un campione più ampio. Ma non c’è laboratorio negli Stati Uniti dove questa cosa si possa fare, e i due scelgono un’altra destinazione: Puerto Rico.

Pincus chiama l’isola «il laboratorio perfetto». La cultura è completamente diversa e grazie a un network di cliniche per il controllo delle nascite, Pincus e Rock riescono a trovare una piccola comunità di donne, provenienti soprattuto dai quartieri più poveri, su cui testare la pillola. Negli anni 50, gli standard medici sulla sperimentazione di nuove medicine non sono nemmeno lontanamente simili a quelli che conosciamo oggi e nessuna delle donne su cui Pincus e Rock sperimentano le prime versioni della pillola sa veramente cosa sta prendendo. Ma nonostante gli effetti collaterali ancora molto forti (tra cui nausea, mal di testa, perdite di sangue) la promessa di una pillola contraccettiva fa vincere qualsiasi paura.

Nel 1955, Pincus e Rock hanno testato la pillola su poco più di 60 donne e per poco più di sei mesi. Ma qualcosa si sta muovendo e Pincus sa che se la voce del loro lavoro sulla pillola contraccettiva si spargesse troppo, la chiesa e il governo si schiererebbero contro il loro progetto, bloccando ogni possibilità di continuare le ricerche e di far finire la pillola sul mercato. Così, si giocano il tutto per tutto.

Pincus e Sanger vanno a una conferenza e dicono una cosa che non è vera, non ancora almeno: abbiamo creato la pillola anticoncezionale ed è pronta ad arrivare sul mercato

A giugno, Pincus e Sanger vanno ad conferenza in Giappone e dicono una cosa che non è vera, non ancora almeno: abbiamo creato la pillola anticoncezionale ed è pronta ad arrivare sul mercato (Jonathan Eig, autore di un libro sulla creazione della pillola “The Birth of the Pill” chiama questa mossa di Pincus «uno dei più grandi bluff della storia della scienza»). La notizia non viene immediatamente raccolta dai media, ma dopo un intervento di John Rock a un’altra conferenza a distanza di pochi mesi, la neve che già stava rotolando verso valle diventa una slavina e l’idea che esista una pillola magica che permetta alle donne di fare sesso senza rischiare di rimanere incinte diventa un argomento di discussione in tutti gli Stati Uniti.

Un anno dopo, nel 1957, la casa farmaceutica G.D. Searle accetta di produrre la pillola anticoncezionale di Pincus e Rock e distribuirla. La ricerca è andata avanti e i due scienziati hanno migliorato di molto la pillola, riducendo drasticamente gli effetti collaterali e rendendola più efficace. Ma, di nuovo, i dati non bastano. Per mettere un prodotto come la pillola sul mercato bisogna passare dall’approvazione della FDA, l’organo governativo che si occupa di controllare le medicine. E nemmeno con gli ulteriori test, Pincus e Rock sono ancora pronti a mettere in vendita la pillola anticoncezionale. Sono sicuri che funzioni non ci sono abbastanza dati per dimostrarne gli effetti collaterali sul lungo periodo e la FDA non approverebbe mai la pillola. Non come pillola anticoncezionale, almeno.

Così, i due bluffano di nuovo: invece di chiedere all’FDA di approvare la pillola come contraccettivo, chiedono l’approvazione della pillola come farmaco per combattere disturbi mestruali, una cosa che la pillola effettivamente fa, per una fortunata conseguenza dello scopo per cui è nata. Ed è poi l’FDA stessa a chiedere esplicitamente di inserire su tutte le etichette della pillola la chiara dicitura: «potrebbe prevenire l’ovulazione».

Nel giugno del 1957, l’FDA approva la vendita di Enovid, il primo nome commerciale della «pillola magica» sognata da Margaret Sanger. L’Enovid non è ancora ufficialmente una pillola contraccettiva, ma a questo punto tutti sanno quali sono i suoi effetti. Nel giro di un anno, oltre 500mila donne statunitensi andarono dal proprio medico e, forse per combattere disturbi mestruali o forse no, si fecero prescrivere l’Enovid. Nel 1960, finalmente, la pillola viene approvata dalla FDA anche come contraccettivo. I tempi erano cambiati, il baby boom stava finendo e una rivoluzione era appena cominciata.

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