L’isola speciale per accogliere i migranti

L’isola speciale per accogliere i migranti

Dove non arrivano le istituzioni arriveranno i privati? Se si guarda al tweet di Naguib Sawiris, re delle telecomunicazioni egiziane, politico e imprenditore (come è ovvio: multimiliardario), forse sì:

La proposta sembra una provocazione, ma forse non lo è davvero. Comprare un’isola del Mediterraneo, o italiana o greca (forse quelle greche sono più a buon mercato) e installarci le migliaia di migranti che, a rischio della vita, cercano di raggiungere l’Europa.

Quanto costerebbe? «Per comprare un’isola basterà una cifra tra i 10 e i 100 milioni di euro», spiega all’Afp. «Ma la vera spesa sta nelle infrastrutture». Il progetto è di accaparrarsi una di quelle isole deserte («Ce ne sono a decine») che l’Italia e/o la Grecia non utilizzano. «Potrebbero servire per accogliere i migranti. Io la compro, la dichiaro indipendente e la utilizzerò per loro. Il lavoro? Starà proprio nel costruire le infrastrutture della loro nuova isola: gli ospedali, le strade, le abitazioni». Certo, ci saranno strutture di accoglienza iniziali. E poi, «se le cose miglioreranno, potranno tornare al loro Paese».

Insomma: di cosa si tratta? È l’utopia di un’isola per migranti o il ghetto del terzo millennio? La nuova Australia per “persone non gradite”? E poi: serviva un miliardario egiziano copto per levare le castagne dal fuoco a un’Europa indecisa a tutto, incapace e sorda? E serviva Sawiris per sostituirsi ai miliardi dei Paesi del Golfo, musulmani e fedelissimi ma che, al momento, dopo cinque anni di conflitto, ospitano numero zero (0) di rifugiati?

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