Mangiare piccante (e fare sesso) per battere la demenza senile

In Italia sono 1,2 milioni le persone che ne soffrono, ma alcuni studi offrono rimedi naturali per combattere gli effetti dell'invecchiamento (che inizia dai 24 anni in po)

  

Una nuova speranza, del tutto naturale, per nonne e nonni di tutto il mondo: mangiare piccante una volta alla setiimana allontana il rischio di demenza senile. Un male che, in Italia, affligge 1,2 milioni di persone. Soprattutto anziani. Una ricerca australiana, ha dimostrato gli effetti benefici della curcumina, un agente chimico presente all’interno della curcuma. L’assunzione di piatti a base della spezia giallo-arancio, molto diffusa in Asia ed Estremo Oriente, contribuirebbe a bloccare l’effetto del betamiloide, una proteina che colpisce i neuroni. La notizia arriva dall’Australia dove un gruppo di scienziati della Edith Cowan University di Perth ha analizzato un gruppo di 96 persone fra i 40 e i 90 anni per un anno. Il risultato, pubblicato sul British Journal of Nutrition, avvalla una teoria già diffusa sugli effetti benefici della curcuma. Sotto con la cucina indiana, quindi. Meglio se da oggi. Un’altra ricerca, quella della Simon Fraser University in Canada, ha dimostrato che i primi segnali di cedimento delle nostre funzioni celebrali inizia dopo i 24 anni di età. Lo studio ha coinvolto circa 3.300 persone fra i 16 e i 44 anni di età attraverso l’utilizzo del videogame Star Craft 2. Dopo aver registrato e passato al vaglio migliaia di ore di gioco, gli scienziati hanno concluso che le capacità cognitive o motorie non son stabili durante la vita adulta «ma in costante mutamento, e il valore di queste prestazioni è frutto della quotidiana interazione fra cambiamento e adattamento». E per quelli a cui la cucina speziata non piace, c’è un altro rimedio. Sempre naturale. Una ricerca dell’università di Coventry, pubblicata sulla rivista Age and Ageing e condotta su un campione di oltre seimila inglesi fra i 50 e gli 80 anni, ha dimostrato che chi fa sesso regolarmente conserva una maggiore lucidità col passare degli anni. In particolare gli uomini: quelli maggiormente attivi sotto le lenzuola hanno dato risposte migliori rispetto a quelli più indolenti nel 23% dei casi.

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