Quattro anni fa ho lasciato il mio lavoro di responsabile marketing e con esso un insieme di rituali e stili di vita che lo accompagnavano. Uno di questi era utilizzare l’auto ogni giorno per raggiungere l’ufficio.
Oggi faccio parte di quel 6% di milanesi (secondo uno studio del 2015 di Legambiente) che la mattina scosta le tende, controlla il tempo e, se non minaccia di piovere, indossa il casco e inforca la bicicletta.
Pedalare è diventato per me il modo consueto di spostarmi in città durante tutto l’anno e molte solide ragioni rafforzano questa scelta.
Innanzitutto la salute: un recente studio del British Medical Journal ha dimostrato che utilizzare la bicicletta per il percorso casa/ufficio diminuisce il rischio di mortalità per cancro o eventi cardiovascolari. Se poi consideriamo che, secondo l’ARPA, un automobilista, in un’ora, respira, nell’abitacolo, il doppio degli inquinanti di un ciclista o di un pedone, le due ruote sono ottimali persino in città.
Altri punti a favore riguardano il costo irrisorio anche rispetto ai pur economici mezzi pubblici, l’ecocompatibilità e un generale cambio culturale di tutte le metropoli occidentali, sempre più decise a chiudere le porte alle macchine, tanto che Parigi ha promesso l’eliminazione degli ossidi di carbonio entro il 2050.