Mancano i braccialetti elettronici: in 122 restano in carcere

Il sovraffollamento delle carceri italiane è sicuramente uno dei più antichi problemi ancora irrisolti. Se allargare le strutture risulta molto difficile, è fondamentale fornire un numero di braccialetti elettronici congruo al numero di arresti domiciliari

In 122 restano in carcere per la mancanza di braccialetti elettronici. In tutta Italia, infatti, sono presenti solo duemila braccialetti elettronici, motivo per cui alcuni detenuti destinati agli arresti domiciliari devono prolungare la loro permanenza in carcere. Il caso è tornato alla ribalta per via della mancata scarcerazione dell’attore Domenico Diele – protagonista della serie Sky 1992-1993 e detenuto per omicidio stradale – e dell’imprenditore Alfredo Romeo, detenuto per l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip. Dal 2001, anno in cui il Governo Amato introdusse l’utilizzo dei braccialetti elettronici, ad oggi i braccialetti sono stati utilizzati per quasi 2 milioni di giorni. Il loro utilizzo, però, non ha limiti. E l’inadeguatezza del numero di braccialetti diventa ancor più grave se rapportata alla problematica del sovraffollamento delle carceri italiane. Secondo i dati Istat, a fine 2013 i detenuti nelle carceri italiane erano 62.536 per soli 47.709 posti. Quasi 15mila detenuti in più della soglia massima, il 31% in più. E di questi, buona parte attendeva giudizio definitivo circa i propri capi di imputazione. Ed è per questo che la necessità di nuovi braccialetti elettronici era impellente.

Da qui nasce la gara europea bandita dal governo per 12mila nuovi dispositivi. Si tratta di una gara di appalto a normativa europea con aggiudicazione sulla base del criterio dell’offerta più vantaggiosa, ed un importo complessivo a base di gara pari a più di 37 milioni di euro. Alla gara sono state ammesse tre società: Rti Fastweb Spa/Vitrociset, Engineering ingegneria informatica e Telecom Italia Spa. All’apertura delle buste, il 27 giugno scorso, Fastweb è risultata, in questa prima fase, vincitrice. L’azienda italiana di telecomunicazioni si è impegnata all’installazione e l’attivazione di 1.000 dispositivi al mese, fino a un surplus del 20 per cento in più, e la manutenzione di tutti i braccialetti in uso, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per un arco temporale di 36 mesi, prorogabili per altri 9 su eventuale richiesta dalla stazione appaltante. E, come stabilito dal bando, si occuperà di fornire l’intera struttura di collegamento e controllo a distanza dei dispositivi. La gara giungerà alla sua ultima fase di aggiudicazione formale nel corso delle prossime settimane a valle del completamento dell’iter procedurale di verifica dei requisiti.

Se al carcere spetta la funzione rieducativa e di reinserimento sociale, evitare il sovraffollamento delle carceri è di primaria importanza. Fare in modo che tutti i carcerati possano vivere una vita dignitosa e che possano essere reinseriti nella società dopo aver scontato la loro pena dovrebbe essere una prerogativa di ogni stato civile. Purtroppo non lo è, ma con questi accorgimenti l’Italia sta andando nella direzione giusta.

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