Dalle auto da corsa al trattore: storia di un giovane agricoltore che punta tutto su tecnologia e innovazione

Si chiama Sergio Campana ed è stato una promessa delle corse automobilistiche: alle monoposto però ha preferito i trattori e ora guida un’azienda agricole tra le più tecnologicamente avanzate del modenese

Dalla monoposto al trattore, il passo è più breve di quanto sembra. Soprattutto se vivi Emilia e il marchio è sempre quello della Lamborghini, la cui fabbrica dista poche decine di chilometri. Difficile però incontrare qualcuno come Sergio Campana, che a trentun anni è già stato una promessa delle corse automobilistiche e che oggi è a capo della (nemmeno troppo) piccola realtà agricola famiglia. Guidata – è il verbo giusto, in questo caso – a colpi di innovazioni e investimenti in tecnologia.

«Ho cominciato a correre per passione sui go kart a undici anni – racconta -. Una gara dopo l’altra, sono arrivato terzo a un mondiale, ho esordito in una monoposto, ho vinto dei campionati, ho corso con piloti che ora sono in Formula Uno». A volte, quando si guida, non bisogna fare troppe deviazioni sul percorso. Campana invece ne fa parecchie: mentre corre in pista, si laurea in economia. E mentre si laurea in economia, comincia a lavorare nell’azienda agricola di famiglia.

«È un azienda di 180 ettari, piuttosto grande per la zona. Qui è dove abbiamo capannoni e officina, è il nostro epicentro – spiega mentre cammina tra i trattori. Siamo nei pressi di Campogalliano, a nord di Modena, sull’A22 che porta al Brennero. L’azienda produce le più classiche tra le commodity agricole: frumento, barbabietole da zucchero, erba medica, sorgo: «Adesso abbiamo anche vigneti e facciamo due varietà di lambrusco e un pignoleto bianco, che vengono venduti al dettaglio. Era una passione di mio nonno, produrre vino. Io ho preso un enologo però, perché non ci capisco nulla», spiega. Intanto, però, il vino dei Campana fa incetta di premi.

Nel suo libro dei sogni ci sono i droni, la genomica, la ricerca continua per migliorare le rese e le produzioni, progetti di open innovation, addirittura: «Quando cominci a sporcarti le mani con l’innovazione non finisci più. E il recente avvicinamento dei giovani all’agricoltura è il più forte vettore d’innovazione»

Viva le tradizioni, insomma. Anche se l’agricoltura non è più quella di una volta: «Abbiamo i pannelli solari sui tetti, trattori con la guida automatica che spargono concimi su percorsi impostati col Gps – spiega – Funziona così: imposti una linea che ha una traiettoria, gli dai l’ingombro e il trattore fa il doppio passaggio perfetto, senza le imprecisioni fisiologiche per un essere umano». Non si ferma, Campana: «Quando cominci a sporcarti le mani con l’innovazione non finisci più. E il recente avvicinamento dei giovani all’agricoltura è il più forte vettore d’innovazione». Nel suo libro dei sogni ci sono i droni, la genomica, la ricerca continua per migliorare le rese e le produzioni, progetti di open innovation, addirittura: «È un mondo più aperto, oggi. Al tempo erano tutti molto parsimoniosi e molto gelosi dei loro segreti. Oggi il mio vicino si confronta con me, facciamo squadra».

Campana è uno dei giovani agricoli italiani entrati nel sistema di fornitori McDonald’s attraverso il progetto Fattore Futuro. E non è un caso che tra i benefici di quel progetto – dal marketing aziendale alla possibilità di parlare della sua attività di fronte a 14mila persone in Florida – Campana ne ricordi uno in particolare: «Abbiamo collaborato con l’università di Padova per ridurre impatto prodotti chimici senza perdere nulla in termini di qualità», racconta – «Stiamo facendo diverse prove perché i risultati possono dare risultati diversi in funzione del tempo atmosferico, della stagione, dell’annata. La tua scoperta che un anno va bene, l’anno dopo va meno bene».

È dura, insomma, ma mai quanto avere a che fare con le normative sbagliate e complesse della burocrazia italiana ed europea, «i veri nemici dell’agricoltura». Ma da quello, ahilui, non ci sono macchine abbastanza veloci sulle quali scappare.

Fattore Futuro è un progetto di McDonald’s nato con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le filiere agricole italiane. L’iniziativa, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, si è rivolta a imprenditori agricoli italiani con meno di 40 anni con un progetto di innovazione e sostenibilità per la loro azienda. Attraverso un bando, sono stati selezionati 20 agricoltori che sono entrati a far parte del sistema di fornitori di McDonald’s per tre anni. Sette le filiere coinvolte nel progetto: carne bovina, pollo, grano, insalata, patata, frutta, latte

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