Crediti deteriorati, un problema da risolvere al più presto

I crediti a fine anno raggiungeranno il 15% del totale dei prestiti lordi, un valore ancora pari a tre volte quello della media europea. Il Fondo monetario internazionale ha espressamente richiesto di affrontare urgentemente la questione

SPENCER PLATT / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

Sono ancora troppi i crediti deteriorati, o Non Performing Loans (Npl) presenti nelle banche italiane. Un’analisi di Reuters di recente ha stimato che a fine anno i crediti deteriorati, pur diminuendo, saranno ancora il 15% del totale dei prestiti lordi, un valore pari a tre volte quello della media europea. Anche il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), alla fine della recente missione in Italia, ha espressamente richiesto di affrontare urgentemente la questione degli Npl attraverso l’implementazione di strategie e obiettivi “ambiziosi e credibili”. Lo stock degli Npl detenuti dagli istituti italiani è pari al 25% del totale dei crediti deteriorati in Europa.

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A dicembre 2016 le banche italiane detenevano lo stock di NPL più elevato tra i paesi europei (270 mld di euro), un ammontare pari al 25% del totale dei crediti deteriorati in Europa

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