Se siete responsabili di un team di lavoro piuttosto numeroso, di sicuro vi troverete a confrontarvi con personalità molto differenti.
Quali sono le principali? E come gestirle?
Il collaboratore aggressivo
Una dose di aggressività è presente in ognuno di noi. Ma in alcuni individui si manifesta con maggiore intensità e maggior frequenza. Solitamente in questa tipologia di persone l’aggressività emerge come risposta ad alcuni comportamenti che la fanno sentire “minacciata”, piuttosto che in situazioni in cui si presentano degli ostacoli al raggiungimento di un obiettivo. Se vi trovate a gestire un comportamento aggressivo di un vostro collaboratore, che è solito mostrare una certa “energia” in contesti potenzialmente conflittuali, una vostra risposta specularmente aggressiva non farebbe che peggiorare la situazione. Potreste senza dubbio essere portati istintivamente ad assumere comportamenti ugualmente aggressivi; si tratterebbe di una reazione comprensibile, magari liberatoria e fonte di immediata soddisfazione. Molto probabilmente, tuttavia, non condurrebbe ad un’armonizzazione della relazione. Se l’aggressività del collaboratore nasce dalla necessità di far fronte ad un problema, dovremmo cercare di non essere percepiti anche noi come un ulteriore intralcio. Sarà forse opportuno lasciar sfogare sul momento la sua aggressività, per poi condividere successivamente, in un momento più tranquillo, gli aspetti negativi del suo comportamento, la minaccia per il buon clima dell’ambiente di lavoro e le tensioni che potrebbe innescare nelle relazioni con i colleghi. Con tono fermo e deciso, autorevole ma non autoritario, potrete richiedere un impegno da parte del collaboratore nel tenere a bada la sua carica aggressiva, e contestualmente di valutare gli effetti positivi del suo cambio di atteggiamento.
Il collaboratore timido.
Solitamente si manifesta come l’opposto del collaboratore aggressivo. La timidezza è spesso correlata ad una non elevata autostima.