Economia SfericaEra ora: l’attenzione all’ambiente è diventato un valore anche in Borsa

Le società che forniscono servizi per azionisti e obbligazionisti richiedono sempre più attenzione al clima. Le questioni ESG (Environment Social Governance) sono sempre più importanti anche per i fondi internazionali, e per le banche. Il clima inizia ad avere un peso finanziario. Ed era ora

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Potrebbe sembrare un dato sorprendente quello che emerge dall’annuale Institutional Investor Survey di Morrow Sodali, ma in realtà è solo la conferma che il cambio di rotta è avvenuto. Morrow Sodali è tra i principali player a livello globale di consulenza specializzata in servizi per azionisti e obbligazionisti, di corporate governance, di proxy advisory e operazioni sui mercati dei capitali, che da qualche anno conduce un’indagine molto approfondita per intercettare, mappare e comprendere in quali direzioni si muovono gli interessi degli investitori istituzionali nei confronti delle aziende che hanno in portafoglio. L’edizione 2019 della survey, che è stata condotta lo scorso dicembre su un campione di 46 investitori istituzionali che detengono 33mila miliardi di dollari di masse gestite, ci rappresenta in maniera esplicita e significativa la loro crescente attenzione nell’esigere non solo maggiori informazioni sulla composizione del board e sulle strategie aziendali, ma anche sulla gestione delle questioni ESG (Environment Social Governance).

A guardare i dati infatti, possiamo vedere che ai fini del voto in assemblea, le politiche legate alle corporate governance sono molto importanti per il 93% degli investitori intervistati, la sostenibilità è fondamentale per il 54%, le performance finanziarie contano per appena il 48%. In futuro, per essere più “appetibili”, secondo la survey, le società dovranno concentrarsi prevalentemente su quattro aree: gestione dei parametri ESG in termini di strategia aziendale e obiettivi di performance, discussione dei temi impact quali la cultura aziendale e il rischio reputazionale, retribuzione dei dirigenti oggetto di attività di engagement collettivo durante la stagione assembleare, realizzazione di un sistema di reporting aziendale più snello per presentare agli investitori una storia coerente.

Una coalizione di azionisti ha consegnato a BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, una petizione con 129.000 firme, per sensibilizzare la società a supportare decisioni pro ambiente

Vogliono, cioè, una narrazione integrata che spieghi le pratiche ambientali, sociali e di governance in termini di rischio aziendale e di performance finanziaria sostenibile. Dunque, secondo Morrow Sodali, il trend che principalmente si conferma è la volontà degli investitori ad avere un ruolo sempre più attivo nell’influire sull’integrazione degli ESG nel processo di investimento. A loro avviso è solo questione di tempo prima che questo concetto diventi quasi universalmente accettato e/o quasi giuridicamente vincolante in alcuni mercati.

Passando dalla teoria alla pratica, qualche giorno fa una coalizione di azionisti ha consegnato a BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, una petizione con 129.000 firme, per sensibilizzare la società a supportare decisioni pro ambiente. BlackRock, infatti, detiene partecipazioni rilevanti in Amazon, ExxonMobil, Ford, General Motorse altre importanti società che presto dovranno esprimersi su alcune scelte che rendano più sostenibile il proprio business. Oltre a BlackRock, la stessa petizione è stata rivolta anche a Vanguard, colosso dei fondi a gestione passiva, e a Fidelity. E non pensiate che sia un fenomeno confinato in aree geografiche o culturali altre rispetto a noi, ho letto sul Sole 24 Ore che anche da noi in occasione della sua recentissima assemblea degli azionisti, uno tra i primari gruppi di credito italiani ed europei ha ricevuto una lettera recapitata da alcuni importanti fondi con la quale hanno chiesto all’Amministratore Delegato Mustier, di rivelare pubblicamente come la banca intende affrontare i rischi derivanti dall’aggravarsi della crisi climatica e limitare gli attuali finanziamenti del carbone.

Il mondo del business è definitivamente entrato nell’epoca che premierà quelle aziende che sapranno divenire a tutti gli effetti dei “Grateful-Brand”

È oramai evidente quindi che il cambiamento di ritmo intorno all’integrazione degli ESG e il continuo aumento dell’attivismo, si stanno combinando per creare una necessità sempre crescente per le società emittenti e i loro manager di tenere il passo con l’agenda. Per contro le società che sono state lungimiranti e si trovano già pronte a garantire risposte coerenti a queste richieste, sono destinate a raccogliere i successi.
Mutuando l’immagine che la poetessa statunitense Maya Angelou, ci rappresentava dicendo “ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatti sentire”, possiamo sostenere che le persone, perché prima che azionisti o investitori o risparmiatori siamo persone, svilupperanno un maggior sentimento di gratitudine verso quelle aziende che le avranno fatte sentire comprese, supportate e rassicurate su tutti quei temi che hanno assunto un ruolo oramai primario a livello globale. Il mondo del business è definitivamente entrato nell’epoca che premierà quelle aziende che sapranno divenire a tutti gli effetti dei “Grateful-Brand”

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