I terrapiattisti sembra che siano il male del mondo, anzi per molti lo sono, secondo la connessione Terrapiattismo-fake news-populismo-novax-apocalisse laica, fine di tutto. Morte. Al congresso dei terrapiattisti, questa settimana a Palermo, c’erano un bel po’ di giornali, come occasione per divertirsi/divertire e per sfornare tonnellate di articoli in tono anvedi quanto so’ scemi questi.
Lasciamo stare l’attitudine così diffusa nel mondo social di dare dell’ignorante al prossimo su qualunque questione: grammatica italiana (povero Di Maio), storia (oh si studiasse la Storia), pronuncia in inglese (“Berlin waltz destroyed by the people”, Matteo Renzi), economia e Scienza. Soprattutto scienza: siamo al referaggio fisso e ognuno trova qualcuno più scienziato di lui. Lasciamo stare quindi che sotto al pedagogo c’è sempre un analfabeta. Il fatto è che i Terrapiattisti a me stanno simpatici. Quel negare la fisica così scoperto, inerme, intenibile (leggi l’articolo su come confutare i Terrapiattisti parlando con un Terrapiattista). Essere attaccati proprio perché sono i soggetti più attaccabili, è tenero.
Soprattutto per il tema della negazione della razionalità. Ecco. I Terrapiattisti, nella loro ostinazione para-razionale, fanno pensare che sotto sotto, per strane vie, impermeabili ai lumi della ragione quanto inevitabili, siamo tutti così. Proprio tutti nessuno escluso. La vena irrazionale ce l’ha ognuno di noi. E quanto pulsa. Sono Terrapiattisti i complottisti, naturalmente, più o meno sci-fi. Quelli che i Rettiliani. Quelli che lo sbarco sulla Luna è la regia di Kubrick. Quelli che vedono Bildenberg, Mossad, Massoneria dappertutto. Quelli che le Torri gemelle non la raccontano giusta. Quelli delle Eminenze Grigie ovunque. Quelli a cui basterebbe spiegare, a voler essere benevoli, che al Kali Yuga non serve nessun complotto, basta un paradigma. La storia che va per la sua vallata a frana senza bisogno di di Grandi Burattinai.
I Terrapiattisti, nella loro ostinazione a-razionale, fanno pensare che sotto sotto, per strane vie impermeabili ai lumi della ragione -che però sembrano non eliminabili- un po’ terrapiattisti lo siamo tutti
Basta discendere dall’irrazionale politico all’irrazionale personale poi. Anche loro Terrapiattisti quelli che vanno dai maghi e cartomanti, 13 milioni di italiani (dati 2017) con sacrosanto diritto di voto -se no non sarebbe democrazia- . Terrapiattisti sono tutti quelli che credono al malocchio e alle scaramanzie, ovviamente. E l’olio che cade e il sale che asciuga. E il piede sinistro. E gli jettatori. “Non è vero ma ci credo” dice Benedetto Croce, Terrapiattista honoris causa.
E non sono Terrapiattisti anche i giocatori d’azzardo? La scena del duca-conte Semenzara che si fa toccare il didietro da Fantozzi, e lo costringe a ingollare casse d’acqua Perrier, “la più gasata del mondo” non è un episodio surreale, è piena realtà.
Il gioco è pensiero magico. E non solo la roulette, ma anche scommesse, Gratta e vinci, Win for life. Sempre nel 2017 un giro d’affari di 101 miliardi di euro, una forma di terrapiattismo su cui lo Stato incassa un bel po’.
Terrapiattismo puro è il tifo calcistico. Un amico torinista sostiene in modo del tutto convinto e (quasi) convincente che Del Piero è un pessimo giocatore. Non fosse che da interista faccio parte di un’altra Flat Earth Society. Terrapiattisti sono quelli che il climate change non c’è perché oggi fa freschetto.Terrapiattismo è credere agli oroscopi, tanto quelli leccati come Rob Brezsny, quanto quelli ruspanti come Frate Indovino. Terrapiattismo è credere ai simboli. La gnosi, in fondo, è una forma di conoscenza “sottile”, non materiale. I Ching e l’Uroboro non sono meno terrapiattisti dei Rettiliani.
Terrapiattisti puri sono i credenti perché “credo quia absurdum” diceva il Padre della Chiesa: “credo perché è assurdo”. Terrapiattismo sfacciato, tanto da implicare un fascino
Terrapiattisti puri sono i credenti, i religiosi, perché “credo quia absurdum” diceva il Padre della Chiesa: “credo perché è assurdo”. Terrapiattismo sfacciato, tanto da implicare un fascino violento.
E reazioni: caro e Terrapiattista sempre mi è lo scrittore Massimiliano Parente, proprio per il suo ateismo. L’assenza di Dio non è più dimostrabile dell’esistenza di Dio. Siamo nell’ambito di cose non verificabili né falsificabili, come notò l’antipatico Karl Popper. In genere fanno ridere i libri sulla religione scritti da non religiosi, proprio perché i due piani non comunicano. Come fanno ridere le iniziative di dialogo tra laici e credenti, proprio perché dove c’è fede non c’è dialettica. Del resto che la dialettica porti a una qualche forma di Sapere Assoluto è Terrapiattismo: pare che anche la fede nel progresso sia in fondo Terrapiattismo. Il progresso sociale non a caso usa spesso formule religiose: “su fratelli su compagni/su venite in fitta schiera/ presso la Santa bandiera/ sorge il sol dell’avvenir”. Ma chi scrive è convinto (terrapiattisticamente) che ci siano molti elementi di Terrapiattismo anche nel pensiero laico e liberale. Anche l’american dream ha un che di Terrapiattista.
Pure credere alla vita dei personaggi letterari è una flagrante forma di Terrapiattismo. Io sono convinto che Pierre Bezuchov sia vivo e si aggiri impacciato tra di noi, facendo cadere cose e che Jezabel sia lì, dimenticando figli. Ogni sospensione dell’ incredulità è Terrapiattismo. Terrapiattisti quelli che credono alle coincidenze, e anche quelli che non ci credono. Terrapiattista chi ci prova e chi non ci prova. Terrapiattista chi va e Terrapiattista chi resta. . Terrapiattista, moltissimo, è la felicità.
Terrapiattisti non solo gli ipocondriaci, ma anche quelli che hanno una fede nella dimostrabilità delle cose: Terrapiattisti poggiati sulla testa. Anche l’ipotesi scientifica più raffinata ma rarefatta nei riscontri in fondo è una forma di Terrapiattismo. Infine perfino la Logica è terrapiattista. Il principio di identità: A=A su cui tutta la logica si basa è una astrazione. Chi ha mai visto una A (cioè un qualsiasi elemento) che rimane A nonostante il passare del tempo dia l’indirizzo, spedisco cioccolatini.
A parte gli agnostici su tutto, gli scettici neri (ma chi scrive non ne ha mai visto né conosciuto uno) siamo tutti terrapiattisti. Anvedi quanto siamo scemi tutti.