Crisi climaticaNon di transizione, non tecnico, ma ambientalista: è questo il governo che ci serve ora

La crisi ambientale è più grave della crisi politica, e una politica in perenne crisi non ce la possiamo permettere. Serve un esecutivo che metta in atto misure serie per il contrasto del cambiamento climatico. E serve ora, perché non c’è più tempo

Filippo MONTEFORTE / AFP

Questo gioco democratico al contrario per il quale si usano i governi per acquisire consenso e si fanno cadere per capitalizzarlo sta diventando molto pericoloso. In primo luogo per la tenuta delle nostre Istituzioni e poi perché mai come ora avremmo bisogno di un Governo in grado di rispondere all’unica vera emergenza che sta minacciando tutti noi.

Avremmo bisogno di un Governo del Tempo. Perché il problema non è quanto dura un esecutivo, ma quanto tempo abbiamo per governare il cambiamento climatico.

Poco, pochissimo, è la risposta. E non abbiamo tempo da perdere a fare gli spettatori delle irresistibili ascese e delle altrettanto repentine cadute del leader di turno, che minaccia di dominare per un ventennio e poi dura lo spazio tra due finanziarie sbagliate.

La crisi ambientale è più grave della crisi politica, e una politica in perenne crisi davvero non ce la possiamo permettere

La crisi ambientale è più grave della crisi politica, e una politica in perenne crisi davvero non ce la possiamo permettere. Abbiamo bisogno di un governo di transizione alle energie rinnovabili, dobbiamo scongiurare l’aumento della temperatura, è necessario il taglio delle emissioni di co2. Serve un governo della riconversione economica. Un governo tecnico, anzi tecnologico, che sviluppi e incentivi le tecnologie che già ci sono e che servono a salvare la nostra specie. Un governo di solidarietà internazionale che metta l’Italia in prima linea per promuovere un nuovo modello di sviluppo e un modello sociale che garantisca i diritti di tutti e non gli interessi di pochissimi.

Nella certezza che il Presidente Mattarella ci aiuterà a uscire da questa fase e che restituirà al Parlamento la sua dignità e il suo ruolo, mettiamo sul piatto le questioni delle quali non si parla, ma che non sono più rinviabili. Sono temi che non eccitano perché prevedono soluzioni che siano contro nessuno, ma per tutti. Sono progetti di governo per evitare la deriva.

Nelle prossime ore presenteremo un pacchetto di cinque proposte, che fanno parte del nostro programma e del Firmamento. Nel frattempo diamo il via alle consultazioni climatiche, per precisarle e integrarle con tutte le persone interessate e sensibili.

Se è vero che ogni crisi rappresenta anche un’opportunità, questo è il momento di venire fuori e farsi sentire.

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