Non si può andare avanti come se nulla fosse, non si può far finta di niente e parlare d’altro. Non ancora, almeno. Appena un mese fa è accaduta una cosa enorme e la gente lo sa. Il 61% degli italiani non è affatto contento della caduta del governo Draghi. Di questi, il 63,2% sono elettori di Forza Italia, il 51,1% sono elettori della Lega. Il 65% dei risentiti dà la colpa a Giuseppe Conte, il 58,5% a Matteo Salvini, il 52,9% a Silvio Berlusconi.
Questi i dati elaborati da Euromedia Research diffusi lo scorso 26 luglio. La settimana successiva al draghicidio. Sono convinto che da allora sia ulteriormente crescita la quota di cittadini che ha capito quello che è davvero accaduto. È accaduto, giova ripeterlo, che Giuseppe Conte ha aperto la crisi di governo ma sperava di non far cadere Draghi, mentre Matteo Salvini e di conseguenza Silvio Berlusconi hanno voluto far cadere Draghi per contenere l’avanzata di Giorgia Meloni, ma speravano di non rimanere col cerino in mano.
Sia l’uno sia gli altri, oltre a ledere l’interesse nazionale, hanno sbagliato i calcoli. Conclude, lapidaria, Alessandra Ghisleri: «La crisi ha un prezzo e il prezzo lo pagano coloro che vengono additati come gli autori della crisi». Ed è giusto che così sia.