Altri neo neocon, altri ripensamenti sul fronte degli anti Bush assaliti dalla realtà del medio oriente. Hanno criticato la risposta di Washington all’attacco dell’11 settembre, credevano, anzi erano certi, che la politica di Bush avrebbe provocato disastri incalcolabili, ma dopo l’avvio della rivoluzione democratica causata dal cambiamento di regime a Baghdad e dalle elezioni in Afghanistan, in Iraq e nella Palestina de-arafattizzata, molti di loro hanno fatto ammenda e hanno riconosciuto che George Bush e i neocon proprio tutti i torti non avevano. Tra i neo neocon ci sono leader arabi aspramente antiamericani, giornali liberal come il New York Times e il Washington Post, Der Spiegel (Germania), L’Express (Francia), Liberation (Francia), il Guardian (Gran Bretagna). In Italia, paese alle vongole, ancora niente.
Ecco gli ultimi clamorosi ripensamenti:
"Quello che è accaduto in alcuni di questi paesi è enormemente costruttivo. E’ la conseguenza di ciò che ha fatto il presidente". (Ted Kennedy, 6 marzo, alla Abc)
"Questa non è stata la ragione per cui siamo andati in guerra, ma è un risultato molto buono". (John Kerry, Washington Times, 8 marzo)
"Se c’è un posto nel mondo dove c’è bisogno di democrazia, questo è il medio oriente"; "Qualsiasi varco si apra, in Libano o in Egitto, si tratta di un passo nella direzione giusta e questo proposito sostengo il presidente". (Harry Reid, leader dei senatori Democratici, Washington Times, 8 marzo)
"E’ l’ora di battere a macchina la più difficile delle frasi in lingua inglese. La frase è corta e semplice. E’ questa: Bush aveva ragione". (Richard Gwyn, noto editorialista iper pacifista, sul Toronto Star, 1 febbraio)
"Non avevano giurato, governi e giornali, che le piazze arabe sarebbero insorte, che l’Islam si sarebbe infiammato, che l’esercito americano si sarebbe impantanato, che gli attacchi terroristici si sarebbero moltiplicati, che la democrazia non sarebbe venuta fuori né poteva essere esportata? Questi drammi non sono capitati. O Bush è fortunato, o è troppo presto per giudicare oppure le sue analisi non erano false" (Guy Sorman, saggista, sul Figaro)
"Ora sembra proprio possibile che Bush e i suoi collaboratori come il vice segretario alla Difesa, Paul Wolfowitz, non avevano torto a sostenere che lo status quo dispotico non può essere ignorato né blandito"; "Davvero, mister Bush ha posizionato gli Stati Uniti nella stessa lunga e bipartitica tradizione della politica estera americana, dai Quattordici punti di Woodrow Wilson alle Quattro Libertà di Franklin D. Roosevelt, al Piano Mashall di Harry Truman alla fermezza di Ronald Reagan nel non accettare l’egemonia sovietica nell’Europa dell’Est". (Todd S. Purdum, New York Times, 9 marzo)
"Sta funzionando"; "Credo che all’Amministrazione Bush vada riconosciuto il merito di aver fatto pressioni e di aver detto ai regimi autoritari che devono andarsene". (Bill Richardson, governatore del New Mexico, ex ministro di Bill Clinton e possibile candidato Democratico nel 2008, alla Nbc il 7 marzo)
"Tutto sommato, Bush aveva ragione?". (Titolo di apertura di prima pagina su nove colonne del più pacifista dei giornali inglesi, The Independent, 8 marzo)
"Ci sono state molte buone ragioni per criticare lo stile politico messianico del primo mandato di Bush. Ma non è l’ora di smettere di puntare il dito e litigare?". (Rüdiger Lentz, Deutsche Welle, 2 marzo)
"Forse Bush aveva ragione" (Titolo del settimanale liberal canadese Maclean’s, 7 marzo)
"E’ giusto riconoscere che la presenza americana e delle altre forze straniere in Iraq ha certamente avuto un ruolo nel far concentrare i vari leader arabi sulla necessità di cambiare e modernizzare velocemente". (Rami G. Khoury, direttore del libanese The Daily Star, 2 marzo)
"Il merito di George Bush è di aver tenuto fermo il suo punto fin dal giorno dopo l’11 settembre, a parte qualche infelice espressione circa la ‘nuova crociata’. Ha sviluppato l’idea che i popoli musulmani hanno diritto alla libertà, alla democrazia, alla prosperità. Non lo ha fatto soltanto per altruismo, ma perché è convinto che questa evoluzione risponda agli interessi di sicurezza degli Stati Uniti". (Editoriale dal titolo "La primavera araba" su Le Monde, 9 marzo)
"Il medio oriente si muove: bisogna ringraziare Bush?". (Titolo di apertura di prima pagina di Le Monde, 9 marzo)
"L’effetto Iraq? Bush potrebbe aver avuto ragione". (Editoriale sul Christian Science Monitor del commentatore liberal della Npr, Daniel Schorr, 4 marzo)
"Ecco la mia grande paura: e se Bush avesse avuto ragione su tutto questo? Mi sento come se la mia visione del mondo non stesse in piedi e io potrei implodere". (Jon Stewart, comico anti Bush del Daily Show di Comedy Central).
11 Marzo 2005