Camillo di Christian RoccaI neocon hanno vinto, ecco perché la loro rivista può chiudere

New York. L’articolo di Irving Kristol pubblicato in questa pagina è tratto dall’ultimo numero della gloriosa rivista The Public Interest. Dopo quaranta anni di servizio, l’austera rivista chiude baracca con un fascicolo finale appena uscito negli Stati Uniti. Non è una perdita da poco, come racconta il suo fondatore nel saggio che ne ricostruisce storia, emozioni ed esperienza. The Public Interest ha influenzato come pochi la vita politica americana, sebbene non tutte le sue battaglie siano state vinte. Irving Kristol, successivamente diventato il "padrino dei neoconservatori, la fondò nel 1965 insieme con il socialista Daniel Bell e con il liberal Nathan Glazer, poi diventati il nucleo fondatore del movimento neoconservatore. The Public Interest nacque come rivista liberal, di sinistra, tanto che il termine "neocon" fu coniato per la prima volta otto anni dopo, nel 1973, come un insulto rivolto nei confronti di chi si era spinto un po’ troppo in là nel criticare la sinistra americana. Le riviste liberal-neocon erano due. Commentary era lo strumento delle battaglie culturali di Norman Podhoretz contro la deriva antiamericana della sinistra liberal. The Public Interest si occupava prevalentemente di politiche sociali, con saggi di valore accademico scritti però con stile informale, vivace, giornalistico. Contrariamente a quanto si crede oggi, infatti, il movimento intellettuale neocon non è nato intorno ai temi della politica estera e dell’esportazione della democrazia. Quella, piuttosto, è un’eredità degli anni reaganiani e della Guerra fredda vinta contro l’Impero sovietico. Il loro interesse era la società americana. I neocon erano, e sono, capitalisti ma con juicio, favorevoli al welfare state ma attentissimi a denunciarne gli abusi. In particolare su The Public Interest criticavano le politiche utopistiche della sinistra che prometteva ideologicamente il paradiso in terra attraverso una forte presenza dello Stato nella vita dei cittadini. La rivista di Kristol preferiva contrapporre un modello di società borghese, incentrata sulla famiglia, sulla cultura, sulla morale, sulla religione. Nonostante le poche centinaia di copie vendute, The Public Interest ha contribuito a cambiare l’America: sulle sue pagine, per venire ai giorni nostri, James Wilson scrisse il saggio "Broken Windows" che ha ispirato il successo di Rudy Giuliani contro la criminalità di New York. Nessuno si straccia le vesti per la chiusura della rivista, anche perché quelle idee oggi non sono più di nicchia. In fondo i neocon hanno vinto la loro battaglia culturale, sebbene l’abbiano vinta a destra e non a sinistra.

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