Pierferdinando Casini farebbe bene a seguire Rick Santorum, l’agguerrito senatore Repubblicano del quale in questo momento parla tutta Washington. Santorum ha 47 anni, sei figli, ed è un cattolico di Pittsburgh nato da genitori veneti. Sebbene non lo dica apertamente, il senatore della Pennsylvania è pronto a lanciare la sfida per la leadership della destra americana in vista delle elezioni presidenziali del 2008, ma tra un anno esatto dovrà prima essere rieletto al Senato.
Santorum è noto per le sue battaglie contrarie all’aborto e al matrimonio gay, ma anche per l’impegno ad aumentare i salari minimi e a combattere la povertà. Contro di lui la sinistra ha candidato un antiabortista come Bob Casey, ovvero il figlio del governatore Democratico al quale nel 1992 fu negato di parlare alla Convention del partito proprio per le sue posizioni pro-life.
Gli avversari lo considerano un fondamentalista religioso e gli rinfacciano le dichiarazioni con cui ha interpretato l’abolizione della legge antisodomia del Texas come un primo passo verso la liberalizzazione della pedofilia, dell’incesto e del sesso “con i cani”. Sui giornali non c’è profilo che non segnali la presenza sulla sua scrivania della fotografia del settimo figlio, nato prematuro e morto due ore dopo il parto. Gabriel, si chiamava. Nonostante fosse privo di vita, i coniugi Santorum portarono a casa il corpicino, lo fecero abbracciare dai fratellini e organizzarono una festa.
Santorum è il senatore più povero degli Stati Uniti, fa da sé i lavori domestici, riceve ancora un piccolo assegno dai genitori e i suoi figli sono istruiti in casa dalla moglie. Ma è tutt’altro che uno sprovveduto, come ha spiegato Karl Rove cioè l’architetto delle vittorie di George Bush. La sua filosofia di governo è esattamente il suo stile di vita ed è contenuta in un libro che si intitola “It takes a family”, “Ci vuole una famiglia”. L’ispirazione è laica, non religiosa. Santorum crede che alla società non serva soltanto il buongoverno, ma solide istituzioni civili e sociali, la più solida delle quali è la famiglia. Si tratta di una rivoluzione copernicana rispetto al tradizionale conservatorismo americano che per rafforzare la società punta sullo Stato minimo e sull’individualismo. Santorum propone il contrario: sostegno alla famiglia per consolidare l’elemento chiave della società e quindi ridurre la sua dipendenza dallo Stato. Non è detto che lo slogan “ci vuole una famiglia” sia un progetto vincente o adatto a chiunque aspiri alla leadership di uno schieramento politico, ma per essere credibile perlomeno ci vuole un’idea.
1 Ottobre 2005