Camillo di Christian RoccaI tre amigos

New York. Ora che anche Barack Obama si è schierato senza se e senza ma con i manifestanti di Teheran, provocando la reazione stizzita di Mahmoud Ahmadinejad, i “three amigos” di Washington Joe Lieberman, John McCain e Lindsey Graham, cioè i tre senatori che negli anni Novanta hanno scritto la legge “Iraq Liberation Act”, hanno annunciato la presentazione di un’analoga legge sull’Iran, a sostegno dei dissidenti che si vogliono liberare del regime teocratico degli ayatollah.

New York. Ora che anche Barack Obama si è schierato senza se e senza ma con i manifestanti di Teheran, provocando la reazione stizzita di Mahmoud Ahmadinejad, i “three amigos” di Washington Joe Lieberman, John McCain e Lindsey Graham, cioè i tre senatori che negli anni Novanta hanno scritto la legge “Iraq Liberation Act”, hanno annunciato la presentazione di un’analoga legge sull’Iran, a sostegno dei dissidenti che si vogliono liberare del regime teocratico degli ayatollah. La proposta dei tre senatori amplia gli sforzi pro democracy di Condoleezza Rice che nel 2006 aveva convinto il Congresso a finanziare per 75 milioni di dollari la tv via satellite in farsi e le attività dei dissidenti, dei sindacati e delle organizzazioni non governative. Lieberman, McCain e Graham non offrono soldi al popolo di Teheran, ma tecnologia e informazione.
Joe Lieberman è il senatore democratico, ma eletto da indipendente, che nel 2000 ha affiancato Al Gore nella corsa alla presidenza contro George W. Bush e Dick Cheney e che quattro anni dopo è stato tra i candidati democratici alla presidenza. John McCain ha sfidato Obama alle scorse elezioni e Lindsay Graham è il senatore della Carolina del Sud, ex militare e grande amico dei due.
L’iniziativa a favore degli iraniani democratici potrebbe essere discussa dal Senato subito dopo l’estate e prevede l’aumento dei finanziamenti per Radio Farda e Voice of America, i due strumenti che hanno fatto circolare le informazioni in queste settimane di ribellione. Le altre idee contenute nella proposta di legge sono un sito internet in farsi e la diffusione di nuove tecnologie di comunicazione capaci di superare il pugno di ferro del regime.
“Abbiamo visto che il regime iraniano ha cercato di impiegare le nuove tecnologie per restringere l’accesso alle informazioni, impedire l’esercizio della libertà di parola e d’associazione – ha detto Lieberman – Il governo iraniano ha disturbato le trasmissioni radiofoniche e via satellite, interrotto i servizi telefonici dei cellulari, controllato l’uso di Internet e bloccato alcuni siti web. E ora sta cercando di serrare la porta che un’elezione vibrante aveva cominciato ad aprire. La legge che proponiamo si ispira a un principio chiaro e semplice: vogliamo che il popolo iraniano sia un passo avanti al regime, abbia accesso alle informazioni ed eserciti in modo sicuro la libertà di parila e la libertà di riunirsi online”.
McCain ha fatto un paragone storico per giustificare l’iniziativa: “Durante la Guerra fredda abbiamo fornito al popolo polacco e ai dissidenti i ciclostile. Twitter, Facebook e YouTube sono le rotative moderne e sono il modo migliore per diffondere informazioni e mantenere viva la speranza di libertà nel popolo iraniano”. I tre amigos hanno liquidato le critiche di chi sostiene che è meglio non aiutare apertamente i dissidenti perché l’appoggio esterno potrebbe ricompattare il regime. “La sinistra liberal – ha detto McCain – durante la Guerra Fredda aveva avvertito che se ci fossimo schierati con la gente prigioniera nei loro stati avremmo creato le condizioni per un’oppressione maggiore. Quando è caduto il muro di Berlino abbiamo scoperto che noi per loro eravamo un faro di speranza e di libertà. Allo stesso modo, di nuovo, la sinistra liberal continua a sostenere che dovremmo essere carini con il regime iraniano e che non dovremmo incoraggiare la dissidenza. Questo è in contraddizione direttae con i principi fondamentali degli Stati Uniti d’America”.
    Christian Rocca

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