Al netto delle critiche che si possono avanzare al taglio del rating dei titoli di Stato italiani da parte dell’agenzia Moody’s, è importante leggere le motivazioni.
Infatti l’agenzia sottolinea la questione delle questioni per il nostro paese ovvero che ci sarà dopo il Governo Monti: chi governerà l’Italia, con quale efficacia, con quali idee, con quale stabilità.
L’annunciato ritorno di Berlusconi, l’avanzata di Grillo, un centrosinistra che meglio lasciar perdere non possono far ben sperare gli investotori stranieri e in questo caos si inserisce un fattore determinante ovvero una legge elettorale partitocratica e che non dà alcuna garanzia di avere un governo stabile dopo le elezioni.
Viene da chiedersi quanto abbia pesato la geografia politica delle camere parlamentari nate dal Porcellum nella mancanza di riforme strutturali in questi anni e qundi anche sullo spread.
Una legge elettorale, a mio avviso maggioritaria uninominale, garantirebbe un panorama più stabile e democratico al futuro dell’Italia ma questo vorrebbe dire la fine di questi partiti così come li conosciamo. La faranno mai? Intanto è più comodo dare la colpa a Moody’s, a Goldman Sachs o alla Trilaterale…