L’evoluzione della comunicazione politica è sotto gli occhi tutti, anche in Italia, Paese lento e ritardatario il peso dei social network nella campagna elettorala si avvia a diventare incisivo, se non ancora determinante, come negli Stati Uniti. Ogni lista, partito o movimento si dota di una web room dove esperti di comunicazione s’interrogano sulla diffusione dei contenuti, la profilatura, il budget da spendere per la pubblicità su Facebook, i tweet da inviare, retweetare o da rispondere. Si sviluppa così il mondo dei cyber cittadini e se esiste un politico, che prima e più di altri, ha attinto con abbondanza alla fonte della rete come strumento di consenso è Beppe Grillo. Il suo guru Casaleggio ne ha fatto quasi una filosofia dell’evoluzione del mondo e della democrazia. La mitizzazione della rete ha di fatto cambiato il linguaggio e formato una serie di espressioni che identificano immediatamente l’attivista politico del M5S che oggi è principe dei social network. Procederemo dunque, con accenni ironici, all’analisi della “grammatica grillina” così come appare nei migliaia di commenti che circolano sul web. Andiamo per punti:
1 Ampio utilizzo dell’alternanza maiuscolo-minuscolo, per evidenziare le parole nemiche, quelle da urlare per combatterle, per inchiodarle nella mente dell’elettore.
es Mario Monti ha dato l’IMU alle BANKE ed i politici sono tutti LADRI.
2 Grammatica web.
Ampio utilizzo delle abbreviazioni: il ch evolve in K, il per in X e via dicendo. Insomma il linguaggio sms è oramai parte del dibattito politico in rete. Nel nome dell’immediatezza e dell’approssimazione.
3 La fiera dello stereotipo.
Dominano i nomignoli “Montimer”, “Psiconano”, “Rigor Mortis”, “Pd meno L” ecc. A questi si aggiungono frasi ripetute allo sfinimento in tutti i commenti del Movimento es. “Le banche dominate dai massoni”, “L’IMU va alle banche”, “Reddito di cittadinanza come in Francia”, “Politici ladri”, “Ci vediamo in Parlamento”, “Via i vitalizi e via gli stipendi”, “La disoccupazione è cresciuta”, “Schiavi della Merkel”, “Torna alla Bocconi” ecc. Il grillino non commenta quasi mai nel merito delle proposte, raramente ha numeri alla mano, mai una cultura politica di riferimento, nessun modello economico, sempre una serie di nemici. Parla per slogan o stereotipi confezionati da Grillo e co0,. però loro fanno sul serio mentre gli altri “solo promesse, sveglia!”. Non traspare dal loro atteggiamento social alcun tipo di immaginazione del Paese che sarà, ma la furia totalizzante contro sprechi, corruzioni, banche, Europa e qualsiasi politico non grillino. Ciò che vince è sempre la velocità, l’immediatezza, la semplicità di una battuta ripetuta ossessivamente. D’altronde Joseph Goebells, ministro della Propaganda hitleriana, diceva “Ripetete una frase dieci, cento, mille volte e diventerà una verità.”
4 Il populismo della punteggiatura.
Il popolo del cinque stelle vive di pulsioni e le manifesta anche mediante i bit. Se Grillo urla, loro esclamano o interrogano. es. “Siete tutti ladri!!!!!” oppure “E chi paga per la corruzione delle banche???????”
5 La rivincita della GENTE.
Un grande ritorno sulla scena per una serie di locuzioni che mancavano all’appello dagli anni ’30 o giù di lì. I Robespierre del mondo connesso non mancano mai di citare il sacro “popolo”, perchè questo è ciò che vuole la “gente”, mentre i politici vogliono solo il “potere”, la TV è manovrata e solo la rete ristabilisce la “verità vera”,ovviamente quello europeo è un “complotto” delle banche franco-tedesche e il Movimento vi “seppellirà” di voti. Ah, dimenticavo, si scrive o M5S o nella variante lunga e scandita M-O-V-I-M-E-N-T-O 5 S-T-E-L-L-E.
6 L’ironia poco sagace.
Negli ultimi tempi però l’attivista più acuto del 5 stelle è evoluto e sciorina con sicurezza perle di ironia. Una proposta di un altro partito? Non si dibatte mai nel merito, ma si commenta con brillantezza “Populisti”, “Demogoghi!”, “Siamo tutti populisti” ecc
Ovviamente questa è solo una generalizzazione su quanto circola in rete da parte di un osservatore vicino alla politica. Non si vuol certo dubitare che esistanto grillini, pardon cittadini, capaci di destreggiarsi tra cifre, teorie economiche e filosofie politiche precise e coerenti, ragionamenti lunghi e complessi. Anzi, non possiamo che augurarcelo. Certo è che Grillo ha rivoluzionato, a voi la scelta se nel bene o nel male, il linguaggio del popolo web. Lo ha reso veloce, immediato, propagandistico, stereotipato. Ha compreso prima degli altri che in rete il pensiero breve vince sempre su quello lungo. Nei prossimi anni sarà indispensabile per qualsiasi attore politico valutare gli effetti del fenomeno e dell’interazione sui social. Dove potete avere un riscontro empirico dei punti sopra citati? Basta andare sulla pagina FB del M5S o su quella di qualsiasi politico avversario. In questo mondo i 5 stelle dominano e non provate a ribattere o ragionare, perchè i cittadini seppelliranno voi stupidi schiavi del potere…